Ritrovato senza vita sul Pollino, cosa è accaduto al medico leccese?

L’autopsia ha chiarito le cause e il momento della morte dello psichiatra in pensione, ma restano ancora alcuni interrogativi sulla dinamica dell’accaduto

L’autopsia ha dato una risposta sulla causa della morte di Lucio Petronio, l’ex direttore del Centro di salute mentale della Asl di Lecce trovato senza vita nel greto del torrente Frido, nella zona di Mezzaluna Salice, non lontano dal centro abitato di San Severino Lucano, ma restano ancora tante domande sulla dinamica dell’accaduto. Toccherà agli uomini in divisa, che indagano, ricostruire passo dopo passo l’escursione sul Pollino finita in tragedia.

Lo psichiatra in pensione, amente dello sport e dell’avventura, si era concesso qualche giorno di vacanza con il figlio alla scoperta di Sella Crispo, la quinta cima più alta del massiccio e del Santuario della Madonna del Pollino. Era un grande appassionato di montagna, conosceva bene quei luoghi, aveva già percorso quei sentieri ricchi di scorsi suggestivi, ma qualcosa è accaduto dopo aver raggiunto la cima di buon mattino. Lì dove – stando al racconto del figlio – si sono perse le sua tracce.

Era stato il ragazzo, una volta rientrato a valle, a chiedere aiuto alle Forze dell’Ordine che avevano fatto scattare la macchina delle ricerche. E gli uomini del Soccorso alpino e speleologico della Basilicata, i carabinieri, i vigili del fuoco e i carabinieri forestali lo avevano cercato a lungo anche con i cani molecolari, specializzati nella ricerca di persone scomparse, partendo dalla zona dove era stato ritrovato il cellulare del medico, spento forse a causa della batteria ormai scarica. Fino alle 21.00 del giorno della scomparsa aveva continuato a squillare, a vuoto. Il medico non ha mai risposto. Lo ha perso? Gli è caduto? Impossibile dirlo.

Le speranze si sono spezzate dopo quattro giorni, quando il corpo dell’ex direttore era stato ritrovato ormai privo di vita.

Secondo quanto trapelato dei risultati dell’autopsia, eseguita all’ospedale di Lagonegro, Petronio potrebbe essere annegato. L’acqua ritrovata nei polmoni fa pensare che fosse ancora vivo quando è finito nel torrente.

Ora non resta che attendere anche gli altri accertamenti, tra cui quello sul cellulare per verificare se abbia chiesto o meno aiuto, per ricostruire i fatti. Che cosa è accaduto dopo che, durante la discesa, padre e figlio si sono separati? Ha avuto un malore, un incidente? Nessuna pista, al momento, può essere esclusa.

Petronio, quando è stato ritrovato, indossava il K-way, ma non gli occhiali da vista. Manca anche lo zainetto rosso. Probabile che abbia indossato il giubotto per ripararsi dalla pioggia, caduta una volta calato il sole il giorno della scomparsa. Era ancora vivo, quindi, quando è stato lanciato l’allarme. Che abbia perso l’orientamento?

Tante le domande rimaste ancora senza risposta.