
Aveva promesso di non parlare più di fronte alle telecamere ed, invece, Michele Misseri ci ricasca e torna in tv, a Domenica Live, dove incalzato dalle domande della padrona di casa ribadisce con forza la sua colpevolezza. "Non so più come dirlo. La giustizia c'è ma non vogliono vederla. Cosima e Sabrina sono innocenti, sono innocenti, sono innocenti". L’ultima apparizione del contadino di Avetrana era stata proprio nel programma domenicale della D’Urso, il 16 dicembre scorso. Una scelta che aveva lasciato dietro di sé una serie di polemiche ed interrogativi sul confine, sempre più sottile, tra dovere di cronaca e speculazione o – meglio – accanimento mediatico.
Da quel lontano 1981 quando in diretta televisiva, si consumava la tragedia del piccolo Alfredino Rampi caduto accidentalmente in un pozzo a Vermicino a pochi chilometri da Roma, quello che doveva essere un semplice servizio tele-giornalistico, si trasformò in una diretta lunga 18 ore. Un’edizione straordinaria del tg1 e del tg2 a reti unificate. Un evento senza precedenti capace di tenere incollati alla tv una media di 21 milioni di telespettatori in attesa di un lieto fine che, purtroppo, non arriverà mai. A distanza di 30anni la cronaca nera continua ad essere protagonista indiscussa dei palinsesti televisivi.
L'ennesima "Esclusiva" si sarebbe conclusa come tutte le altre se non fosse che a chiusura di collegamento sono tornate le minacce: “Se la Cassazione le condannerà per me è la fine. La faccio finita”, e rivolgendosi a Barbara: “Poi vedrai quello che succede”.
Ha sempre avuto più confidenza con i microfoni, con le telecamere, Michele Misseri. Non stupisce che abbia scelto ancora una volta la trasmissione di canale5 condotta da Barbara D’Urso per “sfogarsi”, soprattutto in un momento clou del processo. Non sorprende, non più ma…esiste un limite?