
Microchip per animali venduti su siti internet. È questa la scoperta che ha fatto il Delegato Regionale e Provinciale dell’Associazione Agriambiente Antonio Russo e che lo ha spinto a scrivere al Ministero della Salute per avere chiarimenti.
La risposta è prontamente giunta ed è stato spiegato che la produzione, la distribuzione e la vendita dei microchip può essere effettuata solo dalle aziende registrate presso il Ministero della Salute, che le numerazioni sono anch’esse assegnate a ogni produttore e che devono essere conformi alla normativa vigente, confermando di fatto l’anomalia riscontrata da Russo.
Stando alla normativa, non potrebbero essere venduti in libera vendita, dovrebbero essere acquistati solo da medici veterinari pubblici e/o liberi professionisti, i quali provvedono a inocularli a cani, gatti o altri animali.
Il pericolo è che chiunque possa comperare questi prodotti e inserirli illecitamente su animali per risultare in regola a un primo controllo, stradale e non, eseguito dagli organi competenti. Chiaramente, qualora un qualunque cittadino privato dovesse comprare e inserire il microchip, rischierebbe una denuncia penale per esercizio abusivo di attività medica e quant’altro si configurerebbe come illecito.
Il coordinatore delle Guardie Zoofile Agriambiente Antonio Russo, nei prossimi giorni informerà l’Autorità Giudiziaria della questione chiedendo di fare chiarezza.