È previsto per la giornata di domani, l'inizio dell'istruttoria del processo a carico di Luigi Pepe, 71enne di Surano, Presidente dell'Ordine dei Medici della Provincia di Lecce, per il caso Imid. Innanzi ai giudici della seconda sezione collegiale (Presidente Pasquale Sansonetti, relatore Annalisa De Benedictis, a latere Marcello Rizzo) dovrebbe esserci anzitutto l'ammissione delle prove e, successivamente, l'ascolto di alcuni testimoni "eccellenti", richiesti dal pubblico ministero Paola Guglielmi .
La Pubblica accusa chiederà che vengano sentiti tra gli altri, la parte offesa, ovvero l'allora Direttore Responsabile dell'Imid (Centro di Cura delle Malattie Rare), Mauro Minelli, 60 anni di Campi Salentina. Non solo, poiché è previsto anche l'ascolto di Mauro Giliberti, candidato sindaco alle ultime elezioni comunali di Lecce. Verrà però sentito nelle "vesti" di giornalista, per un episodio riguardante i due medici, accaduto nel periodo in cui lavorava per Telerama.
Pepe risponde delle ipotesi di reato di concussione, abuso d'ufficio aggravato, diffamazione continuata, stalking e istigazione a commettere un reato. Il dr. Mauro Minelli, assistito dall'avvocato Giuseppe Terragno, si è già costituto parte civile nella prima udienza, così come il Presidente di un 'Associazione di Malati, difesa dal legale Anna Centonze. Luigi Pepe è difeso dagli avvocati Luigi Covella e Mariangela Vanessa Pepe.
L'inchiesta prese avvio dalla denuncia presentata il 17 settembre 2014 dal dr. Minelli.
Riguardo l'ipotesi di concussione, il pm ritiene che il Presidente Pepe abbia abusato delle sue qualità e dei suoi poteri. Anzitutto, fino al 19 luglio del 2013, avrebbe costretto Mauro Minelli, a dimettersi dal ruolo di Direttore Responsabile dell'Imid, allo scopo di ottenere la chiusura di tale struttura sanitaria. Per raggiungere l'obiettivo, avrebbe fatto ricorso a minacce verso Minelli e i suoi collaboratori.
Pepe risponde anche dell'accusa di abuso d'ufficio aggravato. Fino al mese di aprile di quest'anno, avrebbe messo in atto cinque procedimenti disciplinari contro Minelli, mentre si sarebbe dovuto astenere, in considerazione dell'ostilità pubblicamente manifestata nei suoi confronti.
La Procura ipotizza anche il reato di diffamazione a carico di Pepe. questi, ad esempio, nella conferenza stampa del 4 ottobre, avrebbe definito Minelli "persona poco chiara, millantatore, usurpatore di titoli, truffatore, incompetente ecc.”.
Il Presidente dell'Ordine dei Medici deve difendersi anche dell'accusa di stalking. Avrebbe messo in atto, a partire dal dicembre del 2012, una serie di atti persecutori nei confronti di Minelli, consistenti in telefonate, lettere. Questi comportamenti avrebbero cagionato nella presunta vittima, stati d'ansia e depressivi che l'avrebbero indotto ad allontanarsi da Lecce e dalla sua famiglia .
Inoltre, vi è l'ipotesi di reato di "violenza o minaccia per costringere a commettere un reato". Pepe, il 5 aprile di quest'anno, avrebbe chiesto per mezzo di minacce, alla Presidente di un’Associazione di Malati, di calunniare Minelli. In che modo? Invitandola a scrivere in sua presenza, una lettera ai Carabinieri.
