Arriva l’assoluzione per la proprietaria dell’immobile in cui persero la vita due clochard. Il giudice Elena Coppola, al termine del processo, ha assolto con formula piena, perché il fatto non sussiste, Rita Capaldo, 75enne di Lecce, docente universitaria, dall’accusa di “omicidio colposo“. È stato inoltre dichiarato estinto, per prescrizione, il reato di “omissione di lavori in edifici che minacciano rovina”.
L’imputata è difesa dagli avvocati Stefano Prontera e Tommaso Stefanizzo che hanno chiesto l’assoluzione, poi accolta dal giudice, in considerazione dell’imprevedibilità dell’evento di fronte al quale, la docente non ha potuto far niente. Anche il pubblico ministero Massimiliano Carducci aveva chiesto l’assoluzione.
I familiari delle due vittime erano parti civili nel processo con gli avvocati Chiara Fanigliulo, Nicola Caroli e Antonio Pallara.
Il 27 gennaio 2014, i due clochard Riccardo Martina, detto Dino 52 anni e Veronica Piggini 48enne, vennero trovati morti, annegati dentro una cisterna, in un immobile di via Taranto in località Borgo Pace alla periferia di Lecce.
Secondo l’accusa, la proprietaria dell’immobile avrebbe dovuto eseguire dei lavori di manutenzione sull’edificio per evitarne il crollo ed il cedimento del pavimento e provvedere ad un sistema di chiusura efficiente della porta posteriore che rendeva l’edificio di facile accesso per chiunque.
L’allarme scattò a seguito della chiamata di un vicino che, insospettito dal forte odore che proveniva dall’interno della casupola, si affacciò tra le stanze fatiscenti, intravedendo uno dei cadaveri. Sul posto intervennero polizia, carabinieri, vigili del fuoco con il supporto delle unità cinofile, gli uomini della Scientifica, oltre a numerosi agenti della Polizia municipale.
L’autopsia eseguita dal medico legale Alberto Tortorella evidenziò come il decesso fosse sopravvenuto per annegamento.
