Disposta una "perizia di scienza" nell'inchiesta sulla morte di un 68enne squinzanese. Giovanni Solazzo venne trovato disteso ai piedi del letto, privo di vita, all'alba del 12 aprile scorso. A seguito della denuncia del figlio della vittima furono iscritti nel registro degli indagati cinque medici ed un'infermiera del "Vito Fazzi" di Lecce, appartenenti al reparto di medicina interna, con l'accusa di omicidio colposo. In seguito, il pubblico ministero Emilio Arnesano chiese al gip l'autopsia sul corpo della vittima. Il giudice Antonia Martalò quest'oggi ha disposto per il 9 novembre l'incidente probatorio, in cui i consulenti inizieranno le operazioni peritali per poi pronunciarsi sulla questione. Il deposito della consulenza è stato fissato entro il termine di novanta giorni. Ad ogni modo, l'incidente probatorio servirà a far luce su eventuali responsabilità o comportamenti "negligenti" da parte del personale medico.
Il Gip ha nominato il medico legale Alessandro Dell'Erba ed il cardiochirurgo Riccardo Guglielmi. Per il figlio della vittima, assistito dall'avvocato Andrea Capone, ci sarà invece il dr. Ugo Biasi; mentre il fratello, difeso dall'avvocato Francesco Tobia Caputo, ha nominato il Dr. Ivano Marchello, così come la moglie la figlia di Solazzo, assisti dall'avvocato Cosimo Rampino. Invece, gli indagati hanno nominato come consulente di parte il medico legale Alberto Tortorella. Ricordiamo che alcune settimane dopo la morte del padre e il regolare svolgimento dei funerali, il figlio di Giovanni Solazzo presentò una denuncia a seguito di un consulto medico. I dubbi riguardavano soprattuto una presunta mancata assistenza al paziente negli ultimi giorni di degenza al "Fazzi".
Il 68enne di Squinzano venne ricoverato ad aprile presso il nosocomio leccese, a seguito di febbre alta. In precedenza era stato già presso una casa di cura nel brindisino per una fibrillazione ventricolare.
Gli indagati sono assistiti dagli avvocati Giuseppe Corleto, Maurizio Scardia, Roberta Castrignanò, Viola Messa, Antonio Romanello, Giacomo Di Candia e Stefano Bardaro.