Bimbo morto nella pancia della madre. Aperta un’inchiesta, dopo la denuncia di una coppia. Undici indagati 

Rispondono, come atto dovuto, dell’ipotesi di reato di responsabilità colposa in ambito sanitario. Ora si attendono risposte dall’autopsia. 

Ospedale-Gallipoli-Leccenews24

Undici indagati nell’ambito dell’inchiesta sulla morte di un feto. Il pubblico ministero Maria Vallefuoco, nelle scorse ore, ha conferito l’incarico per l’autopsia che è stata poi eseguita dal medico legale Alberto Tortorella. E come atto dovuto sono stati iscritti nel registro degli indagati i nominativi di undici persone dell’ospedale “Sacro Cuore” di Gallipoli. Si tratta di ostetrica, medici, infermieri ed oss che hanno avuto in cura la paziente. Rispondono dell’ipotesi di reato di responsabilità colposa per morte in ambito sanitario. I difensori degli indagati hanno nominato i propri consulenti di parte. Invece, l’avvocato Giuseppe Mandia, il legale della coppia che ha perso il figlio, non ha nominato un proprio consulente.

Le indagini

Le indagini hanno preso il via dalla denuncia di una coppia di Nardò che chiede alla magistratura di verificare eventuali responsabilità da parte del personale medico e paramedico. In base a quanto ricostruito nell’esposto, in data 11 giugno, la partoriente alla trentottesima settimana di gravidanza, viene ricoverata al reparto di Ostetricia dell’ospedale di Gallipoli, in seguito ad alcune anomalie rilevate dal tracciato. Il 14 giugno viene dimessa con la raccomandazione di tornare il giorno dopo, per una serie di accertamenti. Una volta eseguiti gli esami, la signora viene rimandata a casa ed i medici le dicono di ripresentarsi in ospedale dopo una settimana. Il 22 giugno, a seguito di un’altra serie di accertamenti che non avrebbero destato preoccupazioni, viene nuovamente dimessa e le viene detto di tornare il giorno 29 giugno.

Il 26 giugno la signora, però, inizia ad avere delle leggere contrazioni e in serata si reca all’ospedale  di Gallipoli. Durante la visita, il medico le comunica che il cuore del bambino ha smesso di battere. Viene infine stabilito di sottoporre la donna al taglio cesareo, dopo l’esplicita richiesta della paziente. L’intervento viene comunque rimandato al giorno successivo, in attesa dell’esito del tampone molecolare.

Ora saranno i risultati dell’autopsia a stabilire se la tragedia si poteva in qualche modo evitare.

 

 



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