La moda internazionale piange il suo “Re”, morto Giorgio Armani

Aveva 91 anni e ha incarnato l’essenza del made in Italy, trasformando il proprio nome in un sinonimo di lusso e raffinatezza

La morte di Giorgio Armani segna la fine di un’era per la moda italiana e internazionale. Lo stilista, considerato un’icona di eleganza e uno dei designer più influenti del nostro tempo, si è spento lasciando un’eredità ineguagliabile che ha saputo rivoluzionare il concetto di stile. Se ne va, dopo una lunga malattia, un narratore di storie attraverso tessuti, tagli e colori, capace di vestire non solo corpi, ma anche sogni e ambizioni.

Nato a Piacenza l’11 luglio 1934, Giorgio Armani ha incarnato l’essenza del made in Italy, trasformando il proprio nome in un sinonimo di lusso e raffinatezza. La sua carriera, iniziata quasi per caso come vetrinista alla Rinascente di Milano, è un esempio di umiltà, dedizione e talento. La svolta arriva nel 1965, quando Nino Cerruti lo assume per ridisegnare il marchio Hitman, permettendogli di affinare la sua visione stilistica.

Il 1975 è l’anno della svolta definitiva: insieme all’amico e socio Sergio Galeotti, fonda la Giorgio Armani S.p.A., un’azienda che in pochi anni si sarebbe trasformata in un impero globale. La sua filosofia era chiara: liberare la moda da eccessi e rigidità, creando capi che unissero bellezza, comodità e una profonda attenzione ai dettagli. Il suo stile, pulito e minimale, ha ridefinito il concetto di eleganza, rendendo celebri la giacca destrutturata e i colori neutri che ancora oggi identificano il suo stile.

Armani era un uomo che non si piegava alle mode passeggere, ma le creava. Il suo stile minimalista, caratterizzato da giacche impeccabili e tessuti raffinati, ha definito un’intera epoca. Ha portato il lusso fuori dagli ambienti esclusivi, rendendo l’eleganza un linguaggio universale, e ha saputo vestire icone di cinema e musica, diventando un punto di riferimento anche per chi voleva sentirsi unico, senza eccessi ma con presenza.

Il legame tra Armani e il mondo del cinema è stato indissolubile. Dalle passerelle a Hollywood, i suoi abiti hanno vestito star del calibro di Richard Gere in American Gigolo, un film che ha immortalato il suo stile e lo ha reso celebre in tutto il mondo. Le sue creazioni sono diventate un simbolo di potere e raffinatezza, sdoganando l’idea di un’eleganza non più riservata alle occasioni speciali, ma integrata nella vita di tutti i giorni.

Madonna, Tina Turner, Beyoncè, Lady Gaga, Alicia Keys, Duran Duran, Ricky Martin e David Bowie, sono invece le star della musica che hanno indossato le sue creazioni durante concerti, tour mondiali e premiazioni. Non solo: anche artisti italiani come Eros Ramazzotti, Andrea Bocelli ed Elisa lo hanno per le loro performance più importanti.

Mentre il mondo della moda si ferma a riflettere sulla sua eredità, ciò che resta è un’infinità di insegnamenti. Armani ha mostrato che la vera eleganza nasce dalla semplicità e dalla sincerità, dalla cura nei dettagli e soprattutto dal rispetto per chi indossa i suoi abiti. Ha insegnato che la moda può essere un modo di raccontare se stessi, senza mai urlare, ma con una voce limpida e forte.

Per volontà dello stilista, i funerali si svolgeranno in forma privata. Tuttavia, chiunque desideri rendergli omaggio potrà farlo in occasione della camera ardente, allestita a partire da sabato 6 settembre fino a domenica, dalle 9:00 alle 18:00, presso l’Armani-Teatro in via Bergognone 59 a Milano.



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