Al lavoro sotto il sole, nel Salento muoiono due lavoratori

Le tragedie a distanza di poche ore l’una dall’altra. Accade a Galatina e Brindisi. Vittime due giovanissimi lavoratori, di 27 e 35 anni. L’uno impegnato nei campi, l’altro in attività di volantinaggio.

Hanno lavorato sotto il sole, in giornate – quelle di ieri e mercoledì – in cui le temperature hanno raggiunto i 40 gradi. Poi il malore. La morte a distanza di poche ore l’uno dall’altro. Due tragedie sul lavoro, accorse in un lasso di tempo ristretto, nelle città del Salento. Accade a Galatina e Brindisi, colpiti due giovani lavoratori: l’uno, Antonio Valente, 35 anni, impiegato in attività di volantinaggio; l’altro, Camara Fantamadi, 27 anni, bracciante nel brindisino.

Stava distribuendo volantini nel centro storico di Galatina, Antonio Valente, originario di Miggiano e impiegato per un’azienda pubblicitaria. Secondo le testimonianze, avrebbe fatto in tempo a chiedere aiuto, prima di accasciarsi al suolo. I soccorsi dapprima al Santa Caterina Novella di Galatina, poi il trasferimento all’ospedale Ferrari di Casarano, dove il giovane è deceduto.

Stessa sorte per Camara Fantamadi, 27enne originario del Mali, da tre giorni giunto nelle campagne salentine per la raccolta. Il malore lo ha raggiunto mentre rientrava dal lavoro, in bicicletta, sulla strada provinciale che collega il quartiere La Rosa di Brindisi alla frazione di Tuturano, dove ad attenderlo c’era il fratello che lo stava ospitando. Ad avvertire i soccorsi, gli automobilisti testimoni della tragedia. Camara Fantamadi aveva lavorato per ore nei campi. A testimoniarlo, gli abiti da lavoro e le scarpe sporche di terra. A stroncarlo, probabilmente, un infarto, che non ha lasciato margini d’intervento ai soccorritori.

Casi come quello di Camara Fantamadi, nelle campagne del Salento, non sono nuovi. Per questo a Nardò, già da qualche anno, un’ordinanza – riconfermata negli scorsi giorni – vieta la raccolta nelle ore più calde. La salma del giovane ragazzo sarà ora riconsegnata ai familiari, ed è in corso una colletta per trasferire il corpo al paese d’origine.



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