Addio a Gregorio, l’uomo che aveva vissuto in auto per non lasciare sola la sua Kira

Gregorio Russo, che per mesi ha vissuto in un’auto pur di non abbandonare la sua cagnolona Kira, non c’è più.

Papà va in ospedale, stai tranquilla. Le zie si prenderanno cura di te. Torno presto”. Con queste parole, piene di tenerezza e speranza, Gregorio Russo aveva salutato la sua amata Kira, la cagnolina da cui non si voleva mai separare. Una promessa sussurrata con la forza di chi non vuole arrendersi, ma che non ha potuto mantenere. L’uomo, che aveva commosso il Salento per il suo amore incondizionato verso la sua amica a quattro zampe, è morto, stroncato dalla leucemia. La sua storia resta una delle più commoventi degli ultimi anni: un racconto di coraggio, dignità e amore che non conosce confini.

La scelta d’amore: vivere in auto con Kira

Gregorio non aveva nulla, se non Kira. E per lui era tutto. Quando la malattia e le difficoltà economiche lo avevano messo all’angolo, lui aveva scelto di restare accanto a Kira, anche a costo di vivere per mesi in auto. Pioggia, gelo, caldo torrido: nulla lo aveva fatto desistere. Per lui quella cagnolina che lo seguiva ovunque e aspettava il suo papà-umano anche fuori dall’ospedale, quando era occupato con le cure, era una ragione di vita. L’unico pensiero era per lei, per proteggerla.

Eppure una casa in affitto non si trovava, perché “con un cane è complicato”. Così Gregorio aveva trasformato la sua auto in rifugio, dimostrando che la fedeltà e la dignità non si barattano. Perché l’amore vero, quello che lega due anime, non conosce compromessi.

La solidarietà del web e la speranza

La sua storia aveva fatto il giro del web e alla fine, dopo mesi difficili, una casa era arrivata. Gregorio era felice per quella normalità conquistata come se fosse il dono più grande. Accanto a Kira, in quelle mura semplici, aveva riscoperto il calore di una vita dignitosa. Ma proprio quando sembrava aver ritrovato un po’ di serenità, ecco un nuovo ostacolo da superare. Quando sembrava che il peggio fosse passato, la malattia è tornata più forte. Questa volta aveva lottato con tutte le sue forze. Da quel letto continuava a immaginare il un futuro con Kira, fatto di passeggiate e carezze. Poi il silenzio, l’ “anima bella”, come lo chiamavano gli amici, ha smesso di lottare.

Gregorio lascia un vuoto immenso.E lascia soprattutto Kira, che oggi non ha più il suo papà umano. Ma resterà circondata dall’affetto delle “zie” e di quanti, grazie a Gregorio, hanno imparato che l’amore per un cane non conosce confini. Gregorio Russo ha insegnato a tutti che la dignità si misura nei gesti più semplici: basta un cuore capace di amare senza condizioni.