Un ospite della rssa “La Fontanella” è scomparso nelle scorse ore. E si tratta della 20esima vittima di covid-19, tra i pazienti della casa di riposo. II noto neurologo Antonio Costantini, 68 anni, è morto l’altro ieri al Dea dell’ospedale “Vito Fazzi di Lecce”. E, come detto, proveniva dalla residenza sanitaria assistenziale di Soleto.
Il medico era molto conosciuto in tutta Italia per le sue cure “rivoluzionarie” del morbo di Parkinson, soprattutto attraverso la somministrazione ai pazienti di massicce dosi di vitamina B1. Costantini aveva prestato servizio nei pressi di Viterbo, nel reparto di Riabilitazione Neuromotoria di “Villa Immacolata” a San Martino al Cimino. Dopo essere stato vittima di un ictus è rientrato a Soleto, per essere ricoverato nella casa per anziani “La Fontanella”.
Nei giorni scorsi, si è svolta l’ispezione disposta dal Ministero della Salute nella residenza socio sanitaria assistenziale.Si tratta di un’indagine amministrativa che servirà ad accendere un faro sul presunto stato di abbandono della struttura, prima che la gestione fosse sottoposta al controllo dell’Asl, dunque nell’arco di tempo compreso tra sabato 21 e giovedì 26 marzo.
E occorre ricordare che, parallelamente, tre persone sono state iscritte nel registro degli indagati nell’inchiesta penale aperta dalla Procura di Lecce. Si tratta di Federica Cantore, direttrice della struttura; Don Vittorio Matteo, in qualità di amministratore delegato della rssa e Catello Mangione, responsabile sanitario.
Le accuse sono di “abbandono di persone incapaci” e “diffusione colposa di epidemia”. Il fascicolo è nelle mani del sostituto procuratore Alberto Santacatterina, con il coordinamento del procuratore aggiunto Elsa Valeria Mignone ed in questi giorni sono confluiti sul tavolo della Procura, numerosi esposti dei familiari dei pazienti contagiati o deceduti.
I familiari delle vittime sono assistiti dagli avvocati Carlo Gervasi, Angela Rizzo, Giancarlo Dei Lazzaretti, Pasquale Gaballo, Francesco Vergine.