Con una rete di circa 400 metri stava pescando nello specchio d’acqua che bagna il porticciolo di Santa Caterina, a Nardò, ma è stato scoperto dai militari della Guardia Costiera di Gallipoli che, coordinati dalla sala operativa della Capitaneria di porto della Città Bella sono intervenuti sul posto con il battello GC B124. L’attrezzatura, impiegata in luoghi non consentiti, è finita sotto sequestro e per il pescatore, che aveva “ignorato” la normativa che disciplina il settore, è scattata una multa salata. Una volta concluso il controllo, infatti, gli uomini in divisa gli hanno consegnato un verbale amministrativo di 2mila euro.
Perché non si può pescare?
Le reti da posta sono degli attrezzi da pesca che vengono lasciati liberi di muoversi in balìa delle correnti e che, se non regolarmente segnalati, costituiscono un grave pericolo per la sicurezza della navigazione per le unità in transito. Inoltre, quando irregolari, le reti mettono in serio pericolo anche la fauna e gli habitat marini.
L’intervento dà continuità all’attività svolta dalla Guardia Costiera che raccomanda, ancora una volta, di attenersi alle disposizioni vigenti in materia di pesca, salvaguardia dell’ambiente marino e sicurezza della navigazione, prima di intraprendere le attività connesse agli usi del mare.
