Nonostante gli appelli e le attività di sensibilizzazione che da quasi un anno invitano i cittadini ad abbandonare l’usanza dei sacchi neri in plastica per la raccolta dei rifiuti, sono ancora tanti i cittadini neretini che continuano ad utilizzarli, sbagliando. Si tratta, infatti, di una abitudine vietata e che può costare cara qualora venga ‘scoperta’. Così è stato nei giorni scorsi, sabato per la precisione, quando gli ispettori ambientali sono intervenuti in diverse zone della città ‘scoprendo’ quattro casi di raccolta e deposito dei rifiuti tramite sacco nero. Il problema, oltre all’involucro è anche ciò che è contenuto all’interno: non solo quei rifiuto che non si possono riciclare, ma anche carta e plastica gettati indifferentemente.
Insomma, un conferimento non corretto, punito con una sanzione di 50 euro così come è scritto, nero su bianco, nell’ordinanza del sindaco Pippi Mellone (n. 40 del 5 febbraio 2019) che fissa regole e prescrizioni del sistema di raccolta differenziata. E quindi modalità di raccolta e differenziazione dei rifiuti.
«È chiaro – ha puntualizzato l’assessore all’Ambiente Mino Natalizio – che la sensibilizzazione è fondamentale, ma non esaurisce il novero delle possibilità che abbiamo per arrivare a neutralizzare i comportamenti sbagliati, più o meno consapevoli che siano. Non è possibile tollerare le violazioni a quasi un anno dall’avvio del nuovo sistema di raccolta, che ci ha consentito per fortuna di raggiungere percentuali di differenziata davvero notevoli. I trasgressori saranno pure pochi e destinati prima o poi a finire nelle maglie dei controlli e delle sanzioni, ma non ci possiamo permettere di compromettere i lusinghieri risultati che stiamo raggiungendo. A volte basta appena un poco di attenzione in più».

L’attività dei dieci ispettori ambientali, coordinati da Wanda Dolce e con il supporto e la supervisione della Polizia Locale e dell’assessorato all’Ambiente, è finalizzata non solo ad individuare ogni comportamento ‘sbagliato’ e poco rispettoso dell’ambiente. E nel caso di violazioni dei regolamenti comunali e delle ordinanze sindacali in tema di deposito, gestione, raccolta e smaltimento dei rifiuti urbani, contestarle ed eventualmente punirle. Serve anche a fornire un’opera di informazione, educazione, prevenzione su comportamenti contrari alla difesa del suolo e del paesaggio e alla tutela dell’ambiente.
