Tormentava una donna con mail e messaggi? “Non doversi procedere” nel processo sull’ex sindaco di Sternatia

Come riportato nella sentenza del giudice, il reato di molestie è estinto per oblazione. Le motivazioni della decisione saranno rese note entro i prossimi 60 giorni.

Disposto il “non doversi procedere per stalking” per l’ex sindaco di Sternatia accusato di aver tormentato una donna con una serie di mail e messaggi WhatsApp, a partire dal mese di dicembre del 2021. Il reato è stato qualificato in molestie ed estinto con l’ oblazione. Al termine del processo, il giudice Fabrizio Malagnino ha emesso la sentenza nei confronti di Massimo Manera, 60enne di Sternatia. La donna si era costituita parte civile con l’avvocato Massimo Bellini. L’imputato è difeso dall’avvocato Stefano De Francesco.

Ricordiamo che nei mesi scorsi, il gup Silvia Saracino, al termine dell’udienza preliminare, aveva rinviato a giudizio Massimo Manera con l’accusa di stalking. Il gup aveva accolto l’istanza del pm Erika Masetti.

Invece, in precedenza, il gup Sergio Tosi aveva chiesto alla Procura di riqualificare il reato di stalking in quello meno grave di molestie. Ed al termine del processo dinanzi al giudice monocratico si è arrivati non doversi procedere per il reato di stalking, qualificato in molestie.

Si attendono le motivazioni della sentenza, entro i prossimi 60 giorni.

A margine della decisione del giudice, l’avvocato Stefano De Francesco sostiene attraverso un comunicato stampa: “Ieri pomeriggio il Tribunale di Lecce – Giudice Dott. Malagnino – ha escluso che Massimo Manera si sia reso responsabile del reato di “stalking” nei confronti della sua compagna: la sentenza ha dichiarato non doversi procedere per tale delitto, derubricato nella contravvenzione di “molestie” dichiarata estinta con il pagamento di una modesta oblazione (€ 339). Analoga soluzione, peraltro, era già stata prospettata anche dal Giudice dell’Udienza Preliminare, sia pur con ordinanza interlocutoria, non condivisa dalla Procura”.
E continua il comunicato: “L’avv. Manera, per mio tramite, intende rappresentare di non aver mai avuto dubbi sul suo comportamento che mai è stato volto a procurare del male alla donna che lo ha denunciato. Egli, pur avendo sofferto in maniera profondissima per l’accusa, fortemente infamante, mossagli, è convinto di essersi sempre comportato come una “persona perbene”.
L’avv. Manera ribadisce di aver sempre avuto fiducia nella Magistratura e intende ringraziare le tantissime persone che, in questo lungo periodo, gli sono state vicine, consentendogli di affrontare – seppure con grande difficoltà – il lunghissimo periodo di sofferenza.
Egli spera che questa dolorosissima pagina della sua vita possa essere definitivamente chiusa”.