Nessuna conferma ufficiale, nessuna novità inserita nel database regionale. Il caso dell’anziano ricoverato in Chirurgia Toracica al “Vito Fazzi” di Lecce che nella giornata di ieri si sarebbe ‘ripositivizzato’ dopo aver già superato il covid19, non trova riscontro nell’ultimo bollettino epidemiologico diffuso dalla Regione Puglia.
Sale così a 5 il conto dei giorni consecutivi in cui non si riscontrano nuovi casi di Coronavirus in Puglia, segno che l’emergenza sanitaria è ormai alle spalle anche se la guardia deve rimanere sempre alta. L’ultimo aggiornamento del bollettino epidemiologico della Regione che, ogni giorno conta i positivi, imprime un altro 0 in copertina anche dopo gli ulteriori 2413 tamponi eseguiti oggi.
Altro bel segnale giunge dai decessi che oggi ritorna a zero dopo i due lutti nel foggiano di ieri, per un totale complessivo fermo a quota 545. Il dato relativo ai guariti, invece, aumenta di sedici unità, toccando la cifra di 3.873. Gli attuali positivi, in questo modo, calano ancora: oggi sono 112, 17 in meno rispetto a ieri.
Il totale dei casi positivi Covid-19 registrati dalla Puglia dall’inizio della pandemia è di 4.530, così divisi:
- 1.491 nella provincia di Bari
- 380 nella Provincia di Bat
- 659 nella Provincia di Brindisi;
- 1.169 nella Provincia di Foggia;
- 521 nella Provincia di Lecce;
- 281 nella Provincia di Taranto;
- 29 attribuiti a residenti fuori regione
Lopalco: «L’epidemia è un incendio che si sta spegnendo»
L’estate, cominciata in ritardo a causa del lockdown, ha appena ingranato la marcia, ma gli occhi sono tutti puntati all’autunno quando secondo (alcuni) esperti il Covid19 potrebbe ripresentarsi con la stessa forza. Posizione non condivisa da PierLuigi Lopalco, il luminare voluto dal Governatore Emiliano per guidare la task-force contro il Coronavirus. Secondo il professore nei mesi scorsi c’è stata “una circolazione incontrollata del virus”. Con le regole e le forme di controllo adottate, quindi, la situazione che dovrebbe più ripresentarsi.
« Il virus è sempre lo stesso: se colpisce una persona fragile causa una malattia fragile e la manda in rianimazione, ma è cambiata la quantità di virus che circola. L’epidemia è un incendio che si sta spegnendo: quello che vediamo non sono le fiamme, ma le braci, un po’ di cenere calda che sta continuando a propagarsi. Non è il virus che è cambiato, ma la modalità di circolazione. Ne circola molto di meno» ha spiegato l’epidemiologo in una intervista a RadioCapital.