È chiuso nel suo silenzio Michele Quarta, il 52enne originario di Novoli sospettato di aver ucciso la nipote Sandra Quarta, trovata senza vita nel giardino del condominio dove l’uomo viveva, e un suo amico, Christian Zoda che, appena due giorni fa, aveva condiviso sui social un accorato appello per ritrovare la ragazza scomparsa nel nulla.
L’omicidio di Christian
A fare da sfondo alla tragedia è Albstadt, cittadina tedesca a pochi chilometri da Stoccarda. L’orologio aveva da poco segnato mezzogiorno di mercoledì, quando il 23enne di Messina è stato ferito a colpi di pistola davanti alla pizzeria del papà, con cui viveva da quando a 12 anni aveva lasciato la Sicilia dopo la separazione dei genitori.
La corsa in Ospedale, purtroppo, è stata vana. Il cuore di Christian ha smesso di battere poche ore dopo l’agguato. Guardando i social, anche per avere una pista da seguire, si è scoperto che il giovane aveva condiviso un appello per ritrovare Sandra, scomparsa nel nulla da domenica. Un post accorato per chiedere una mano nelle ricerche. La 20enne, che aveva lasciato «borsa, scarpe, giacca, occhiali, e cellulare a casa» non era andata a lavoro e non aveva contattato nessuno.
Non è ancora chiaro come si sia arrivati a Michele Quarta, ma dopo il fermo gli inquirenti cominciano a mettere insieme tutti i pezzi. Tasseollo dopo tassello capiscono che c’è un legame tra la sparizione di Sandra e la sparatoria mortale contro Christian.
Il corpo senza vita della giovane viene ritrovato nel giardino del sospettato, dove lo aveva sepolto. Sarebbe stato l’uomo, arrestato dalla polizia mentre aveva ancora addosso l’arma usata per l’omicidio del messinese, ad indicare agli inquirenti dove aveva ‘nascosto’ la nipote, prima di avvalersi della facoltà di non rispondere durante l’interrogatorio.
Secondo quanto si apprende, il 52enne si era trasferito in Germania da oltre vent’anni e a Novoli aveva troncato i rapporti con tutti i suoi familiari. .