Il mistero della frase di De Marco: “slacciare le scarpe”. Nessuna impronta su alcuni gradini delle scale

Dunque, l’assassino potrebbe essersi cambiato le scarpe o essersele sfilate per non lasciare impronte e ciò avvalorerebbe ancor di più la tesi della premeditazione.

Tra i numerosi punti oscuri del duplice omicidio di via Montello in cui hanno perso la vita Eleonora Manta e Daniele De Santis, molti riguardano i cinque bigliettini scritti dall’omicida reo confesso Antonio De Marco.

Le frasi contenuti nel quarto riguardano gli accorgimenti da prendere una volta messo a punto il piano omicida. «Nastrare le dita. Prendere i guanti. Coprire testa. Prendere coltello e Fascette». E ancora: «Cambio maglietta e vestizione». Ed infine, prendere coltello e foglietti. Slacciare scarpe.

Le tracce di sangue sulle scale della palazzina di via Montello, sono state rinvenute soltanto fino ai primi dieci gradini. Poi più nulla. L’assassino potrebbe essersi cambiato le scarpe o essersele sfilate per non lasciare impronte. Un’ipotesi che se confermata nel corso delle indagini avvalorerebbe ancor di più la tesi della premeditazione del duplice omicidio.

De Marco nel corso dell’interrogatorio davanti al gip non ha saputo fornire una spiegazione sulla frase misteriosa.

Lo stralcio dell’interrogatorio

Gip Toriello – “Prendere coltello, fascette e slacciare scarpe”, questa cosa non l’ho capita”.

De Marco – “Andare scalzo?”.

Gip – “Mentre stavi lì? No, non penso. Dai, dimmi, tu lo hai scritto”.

De Marco – “Slacciare scarpe? Forse sì, andare scalzo allora”.

Gip Toriello – “Andare scalzo non avrebbe senso perché stavi in città, non è che stavi… dovevi farti chilometri a piedi!”.

Riguardo la frase misteriosa della “caccia al tesoro“, contenuta in un altro bigliettino, da alcune indiscrezioni, sembrerebbe che De Marco volesse sottrarre dall’abitazione della coppia un oggetto, forse dal contenuto simbolico.

Il pm Maria Consolata Moschettini ha conferito una consulenza calligrafica ad uno specialista per analizzare nuovamente i cinque bigliettini. La Procura vuole capire se siano stati scritti in fasi diverse (come dichiarato da De Marco davanti al gip) o nello stesso momento. La perizia verrà estesa ad altri appunti sequestrati dagli inquirenti nell’abitazione di via Fleming.



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