Omicidio di via Montello. De Marco incontra i consulenti in carcere, si valuta la richiesta di perizia psichiatrica

Gli psichiatri, attraverso quattro colloqui in carcere con l’omicida reo confesso di Daniele De Santis ed Eleonora Manta, dovranno valutare la sua capacità d’intendere e di volere al momento dei fatti.

Sono iniziati gli incontri tra Antonio De Marco e i consulenti nominati dalla difesa, in vista di un’eventuale richiesta di perizia psichiatrica. Gli psichiatri Elio Serra e Felice Carabellese, attraverso quattro colloqui in carcere con l’omicida reo confesso di Daniele De Santis ed Eleonora Manta, dovranno valutare il suo stato di salute mentale e la capacità d’intendere e di volere al momento dei fatti. I prossimi incontri si terranno il 5, l’11 e il 18 novembre ed al termine degli stessi gli avvocati Andrea Starace e Giovanni Bellisario stabiliranno se avanzare al gip, la richiesta di perizia psichiatrica, nell’ambito dell’incidente probatorio.

Il percorso di analisi della personalità del 21enne è già iniziato da alcune settimane, attraverso gli incontri con gli specialisti del penitenziario di Borgo San Nicola, con i quali il ragazzo avrebbe mostrato un atteggiamento collaborativo.

Intanto, nelle scorse ore, sono emersi nuovi retroscena sul duplice omicidio di Via Montello. In un quaderno, lo studente di scienze infermieristiche appuntava, di volta in volta, a partire dal mese di gennaio, la propria sofferenza ed i suoi propositi omicidiari, ponendosi il dubbio di essere “nato per uccidere”. Antonio De Marco inizia fin da subito a covare un sentimento di vendetta, in particolare nei confronti delle ragazze, dopo i rifiuti ricevuti negli anni.

E crea anche un suo avatar chiamato Vendetta, che si poneva come obiettivo la sofferenza e la morte degli altri. Una sorta di alter ego, dai contorni fumettistici che compare solo in alcuni frangenti, quando la rabbia del giovane è pronta ed esplodere. Ed a fine agosto Vendetta irrompe prepotentemente sulla scena, dopo che De Marco si è deciso ad ammazzare ed afferma: “Ucciderò Daniele”. “Voglio farlo a pezzi”. Ed aggiunge che si tratterebbe solo di una base di partenza. Non solo, poiché definisce questa risoluzione finale: “Una vendetta contro Dio”.

Emergerebbe dunque il profilo di un serial killer e di una persona in grado di uccidere ancora, come già temuto dagli inquirenti e rimarcato dal gip Michele Toriello, nell’ordinanza di convalida del fermo. Saranno, come detto, i consulenti della difesa ad approfondire questi aspetti della personalità di De Marco.

Ad ogni modo, anche prima della richiesta di una perizia psichiatrica, il giovane studente potrebbe chiedere di essere riascoltato dagli inquirenti, per fornire una piena confessione.



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