Omicidio Gabriele Manca, freddato con tre colpi di pistola. Appello conferma l’ergastolo per tre imputati

La Corte d’Assise di Appello ha confermato anche il risarcimento del danno, in favore dei familiari del giovane che si erano costituiti parte civile

Arriva la conferma della condanna all’ergastolo per i tre presunti responsabili dell’omicidio di Gabriele Manca, scomparso da Lizzanello il 17 marzo 1999 e ritrovato senza vita il 5 aprile, in una zona di campagna.

La Corte d’Assise di Appello (Presidente Ettore Nesti) ha inflitto al termine dell’udienza celebratasi presso l’aula bunker di carcere San Nicola, la pena del carcere a vita per Omar Marchello, 43enne di Lizzanello, Giuseppino Mero, 57enne di Cavallino e Pierpaolo Marchello, 44 anni di Lizzanello, per il reato di omicidio volontario aggravato dai futili motivi e dalla premeditazione. Invece, è stato dichiarato estinto per prescrizione il reato di porto abusivo di armi ed è stato revocato l’isolamento diurno di un anno per i tre imputati.

I giudici hanno dunque accolto la richiesta del pubblico ministero della Dda, Carmen Ruggiero che in una scorsa udienza aveva invocato l’ergastolo e che era presente oggi in aula assieme al procuratore generale Antonio Maruccia.

La Corte ha confermato  anche il risarcimento del danno, in favore dei familiari di Gabriele Manca che si erano costituiti parte civile, attraverso l’avvocato Fabrizio D’Errico.

Il collegio difensivo composto dagli avvocati Fulvio Pedone, Umberto Leo e Germana Greco potrà presentare ricorso in Cassazione, appena verranno depositate le motivazioni (entro 90 giorni).

In una scorsa udienza, il neo pentito Andrea Romano ha riferito le confidenze ricevute nel carcere di Cosenza da Omar Marchello (uno degli imputati) per un periodo, compagno di cella. Si legge nel verbale: “Mi raccontò che anni prima assieme ad altre due persone di cui non mi disse le generalità, aveva ucciso un giovane di Lizzanello, tale Manca, attingendolo con colpi di pistola”.

E ha preso la parola, rilasciando dichiarazioni spontanee, anche Omar Marchello, l’imputato tirato in ballo dal pentito, che ha negato fermamente di aver mai confidato alcunché a Romano e tantomeno particolari sull’omicidio di Gabriele Manca.

Invece, nelle scorse ore, la Cassazione ha disposto l’annullamento con rinvio della sentenza di condanna a 30 anni, maturata in Appello, accogliendo il ricorso per Carmine Mazzotta, 48enne di Lecce, presentato dagli avvocati Giancarlo Dei Lazzaretti ed Enrico Grosso, che hanno sempre evidenziato l’inattendibilità delle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia.

Si dovrà dunque celebrare un nuovo processo dinanzi ai giudici della Corte d’Assise di Appello di Taranto.

Le indagini  permisero di accertare che il giovane Gabriele Manca era stato attinto da vari colpi di pistola. E si sono avvalse delle dichiarazioni rese da alcuni testimoni e dai due collaboratori di giustizia, Alessandro Saponaro ed Alessandro Verardi.

Venne a galla un aspro contrasto tra la vittima e Omar Marchello per questioni legate al traffico di stupefacenti nel territorio di Lizzanello. E quest’ultimo avrebbe deciso l’eliminazione fisica di Manca insieme a Mazzotta, anche lui esponente del gruppo criminale operante su quel territorio. Aggiungendo che l’agguato era stato teso grazie al contributo di Giuseppino Mero che lo aveva condotto nella campagna dove ad attenderlo vi erano i complici.

Carmine Mazzotta, Omar Marchello e Giuseppino Mero vennero raggiunti dall’ordinanza di custodia cautelare in carcere del gip Alcide Maritati, eseguita dai Carabinieri del R.O.S.

 



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