
Un uomo è stato portato in Questura per essere interrogato, nell’ambito dell’inchiesta sulla morte di un madonnaro, deceduto in circostanze misteriose. Si tratterebbe di una persona che aveva avuto un litigio con la vittima. Dunque, le indagini potrebbero adesso avere un accelerata, dopo l’apertura di un’inchiesta per morte come conseguenza di altro reato, in questo caso rapina, contro ignoti.
Non solo, poiché altri elementi utili alle indagini potrebbero arrivare dall’autopsia che verrà eseguita nella giornata di venerdì dal medico legale Alberto Tortorella.
L’inchiesta ha preso il via dalla denuncia del figlio di Leonardo Vitale, 70enne originario di Oria, assistito dagli avvocati dello Sportello dei Diritti e presentata in Questura. I familiari nutrono forti dubbi, sul fatto che Leonardo Vitale sia morto per cause naturali e chiedono alla magistratura che sia fatta chiarezza. Infatti, non sarebbero stati rinvenuti i colori, la tavolozza ed il cellulare che l’uomo portava sempre con sè. Inoltre, i familiari ritengono che sia stato aggredito, e non escludono l’ipotesi di una rapina finita male, ma non nutrono sospetti particolari su qualcuno.
L’uomo, con alcuni problemi di salute, lavorava come madonnaro (dipingeva immagini sacre) nel centro di Lecce ed è stato ritrovato, intorno alle 2:30 di lunedì 4 ottobre, in via Don Bosco nella zona della stazione (dove dormiva in strada) con la testa insanguinata e una serie di ferite.
Trasportato in ospedale da un ambulanza, è stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico, ma è poi entrato in coma ed è morto nella mattinata di lunedì.
Le indagini sono condotte dagli agenti della Squadra Mobile diretta dal vice questore Alessandro Albini.