Operazione “Armonica”, il boss Nocera “scagiona” le due donne dinanzi al giudice

I legali chiederanno inoltre la revoca della misura, per l’incompatibilità di Nocera con il regime carcerario a causa di sue infarti che lo hanno colpito.

Si è svolto in mattinata, presso il carcere di Borgo San Nicola, l’interrogatorio di garanzia di Fernando Nocera, detto Zio o Vecchio, 64 anni, di Carmiano. Il presunto boss dell’emergente gruppo criminale sgominato attraverso l’operazione investigativa “Armonica“.

Nocera, assistito dagli avvocati Stefano Prontera e Cosimo D’Agostino, si è avvalso della facoltà di non rispondere, davanti al gip Cinzia Vergine. Però, ha voluto rilasciare alcune dichiarazioni, per precisare l’estraneità di Livia Comelli, 61 anni, di Udine e Giuliana Cuna, 45 anni, di Monteroni, ai fatti contestati (stesso discorso per Andrea Visconti, detto Gingellino, 27 anni, di Carmiano). Nocera ha inoltre respinto le accuse dei collaboratori di giustizia che lo hanno tirato in ballo: Martella, Montedoro e Gioele Greco.

I legali chiederanno inoltre la revoca della misura, per l’incompatibilità di Nocera con il regime carcerario. La difesa ha infatti presentato due certificati medici che attestano altrettanti infarti, di cui è stato vittima nel mese di febbraio.

Sono stati interrogati in carcere anche i due fratelli Davide e Matteo Conversano e Andrea Arnesano, difesi dallavvocato Cosimo DAgostino. I tre si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.

Hanno risposto alle domande del giudice, chiarendo la propria posizione: Francesco Bruno, detto Banana, 48 anni, di Carmiano e Stefano Ciurlia, 49 anni, di Carmiano, assistiti rispettivamente dai legali Giovanni Erroi e David Alemanno.

Nei prossimi due giorni, verranno interrogati gli altri arrestati.

Gli arresti

Ricordiamo che ieri mattina, sono stati eseguiti 22 arresti.

Gli indagati rispondono, a vario titolo, di associazione mafiosa, associazione finalizzata al traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, detenzione e porto abusivo di armi, estorsione e danneggiamento, con l’aggravante del metodo mafioso.

L’attività investigativa dei carabinieri del R.O.S., coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia nella persona del Sostituto Procuratore Valeria Farina Valaori, ha documentato l’operatività criminale del sodalizio mafioso facente capo a Fernando Nocera, attivo prevalentemente nei comuni di Carmiano, Veglie, Novoli, Leverano e Porto Cesareo.



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