Operazione Dirty Slot” sul gioco d’azzardo, via agli interrogatori degli arrestati

Gli arrestati dovranno presentarsi dinanzi al Gip Edoardo D’Ambrosio e potranno fornire la propria versione dei fatti o avvalersi della facoltà di non rispondere

Si terranno a partire dalla giornata di domani, gli interrogatori di garanzia delle persone arrestate nel blitz “Dirty Slot”, sul gioco illegale. I sei arrestati dovranno presentarsi dinanzi al Gip Edoardo DAmbrosio e potranno fornire la propria versione dei fatti o avvalersi della facoltà di non rispondere. Alcuni di essi sono assistiti dagli avvocati Donato Sabetta, Francesco Vergine e Stefano Prontera.

Ricordiamo che sono finiti in carcere: i fratelli imprenditori Alberto Marra 51 anni e Massimiliano Marra, 49enne, considerati a capo della consorteria criminale, egemone nel territorio di Galatina, dedita al ricorso a metodi intimidatori per imporre il monopolio nel gioco d’azzardo. E poi, Gabriele Antonio De Paolis, 44enne galatinese, genero di Luigi Otello Coluccia, che rappresentava gli interessi del clan nelle aziende gestite dai Marra. E ancora, ai domiciliari: Leonardo Costa 59 anni di Corigliano dOtranto e Luigi Marra, 79 anni, padre dei due imprenditori che si occupava della cassa di una società e Pamela Sabina Giannico, 46 anni di Galatina addetta al settore amministrativo e contabile.

In quattro sono invece stati sottoposti allobbligo di firma alla polizia giudiziaria: Andrea Bardoscia 39 anni di Galatina, Daniele Donno 27 anni di Corigliano dOtranto, Stefano Greco 33 anni di Aradeo, Maurizio Zilli 37 anni di Galatina.

Linchiesta “Dirty Slot”, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia e condotta dalle Fiamme Gialle salentine ha portato anche al sequestro preventivo di beni per un valore di oltre 7 milioni di euro. Le ipotesi di reato contestate sono quelle di associazione per delinquere di tipo mafioso, frode informatica, esercizio abusivo di giochi e scommesse. Le indagini si sono avvalse anche delle dichiarazioni da rese dai collaboratori di giustizia Vincenzo Cianci, Ercole Penna e Sandro Campana che hanno indicato gli indagati odierni come punto di riferimento della Sacra Corona Unita nella gestione del sistema dei giochi e scommesse nel Salento.