Operazione “Escape”. Scena muta per gran parte degli arrestati

Si sono svolti, in particolare, gli interrogatori degli indagati raggiunti da misura cautelare in carcere per questa inchiesta.

Al via gli interrogatori di garanzia degli arrestati della maxi operazione investigativa “Escape”. Dinanzi al gip Valeria Fedele, si sono svolti gli interrogatori degli indagati, raggiunti da misura cautelare in carcere per questa inchiesta, e molti si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.

Tra gli indagati raggiunti da questa misura, compare: Giuliano Notaro, detto il “nano”, di Squinzano. Secondo l’accusa, durante la latitanza del padre Sergio, la gestione del gruppo era del figlio Giuliano, che si occupava di usura, estorsioni, traffico di stupefacenti e rapine. Le indagini sono state avviate con la cattura del latitante Sergio Notaro. Deceduto nel 2022, era ricercato per numerosi reati commessi tra il 2008 e il 2013. L’uomo fu rintracciato in una dependance nelle campagne di Melendugno, e fu posta la parola fine al suo tentativo di fuga: da tale circostanza l’indagine ha assunto il nome “Escape”.

Le successive attività dei carabinieri, coordinati dalla Dda, hanno permesso di ricostruire la rete che aveva favorito la latitanza di Notaro e di delineare la struttura di due frange riconducibili alla Sacra Corona Unita, attive a Campi Salentina e Squinzano. La prima guidata dal latitante arrestato, la seconda da Salvatore Perrone un altro esponente vicino al clan De Tommasi.

È stata inoltre accertata la presenza di altre due organizzazioni. La prima attiva nelle aree di Campi Salentina, Novoli e Trepuzzi e l’altra a Casarano.

Salvatore Perrone verrà sentito oggi, in videoconferenza, come altri indagati,  già detenuti in carcere, prima del blitz. Come Carlo Coviello, residente a Trepuzzi e Massimo Scalinci, di Campi Salentina. Oggi gli interrogatori proseguiranno anche con gli indagati ai domiciliari.

Ieri, si è svolto l’interrogatorio di Daniele Papa, di Trepuzzi il quale risponde di associazione mafiosa e si è avvalso della facoltà di non rispondere. Le indagini hanno consentito di individuare in lui, uno degli autori della rapina commessa l’8 settembre 2019 ai danni di Antonio Savoia, noto avvocato penalista di Trepuzzi. Papa che aveva eseguito lavori di giardinaggio, presso l’abitazione dell’avvocato, in una intercettazione riferiva agli interlocutori, il suo ruolo nell’organizzazione della rapina e indicava come mandante un detenuto a Napoli.

Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere anche Simone Minutello, Rebecca Pindinello, Nicolas Marco Stifani, Tomas Manni, Sara Tafuro e Federico Foccillo, tutti di Racale. Per la Pindinello (moglie di Stifani), il suo legale, l’avvocato Stefano Prontera ha chiesto i domiciliari per motivi familiari.

Gli indagati sono difesi, tra gli altri, dagli avvocati Salvatore Rollo, Biagio Palamà, Francesco Fasano.

Ricordiamo che all’alba di ieri, i Carabinieri del Comando Provinciale di Lecce, al termine di un’articolata attività investigativa coordinata dal pm Giovanna Cannarile della Direzione Distrettuale Antimafia, hanno eseguito l’arresto di 22 persone – 18  in carcere e 4 agli arresti domiciliari – su un totale di 55 indagati, oltre al sequestro preventivo di beni per oltre 800mila euro.

Le indagini hanno documentato l’applicazione di tassi usurari del 10% mensile (pari al 120% annuo) ai danni di imprenditori locali in difficoltà economiche, ma anche nonché l’uso sistematico di minacce e violenze per il recupero dei crediti legati alla droga. Nel corso dell’indagine sono stati effettuati numerosi arresti e sequestri per un totale di circa 70 kg di droga (cocaina, marijuana e hashish).

 



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