Operazione Game Over, in manette anche alcuni leccesi

Duro attacco alla Scu quello inflitto questa mattina, nelle prime ore dell’alba, dai Carabinieri del capoluogo brindisino. Fra i quaranticinque arrestati ci sono anche alcuni salentini affiliati alla frangia mafiosa.

Un duro attacco alla Sacra Corona Unita ed alla sua organizzazione ramificata in tutta la Regione. Questa mattina all’alba i Carabinieri di Brindisi hanno condotto un importantissimo blitz antimafia, denominato “Game Over”, in cui sono stati emesse quarantasei ordinanze di custodia cautelare in carcere e ai domiciliari ed è stato eseguito un sequestro a beni per circa un milione di euro a carico di un’associazione a delinquere che operava nel sud della Provincia di Brindisi e nel nord di quella leccese. In questa operazione sono scattate le manette anche per sette leccesi.  

Il gruppo poggiava la sua base organizzativa soprattutto nei comuni di San Pietro Vernotico e Cellino San Marco, ma anche in provincia di Lecce, e trafficava enormi quantitativi di cocaina e hashish. Il loro referente più importante era Raffaele Renna, detto “Puffo”, affiliato al boss Francesco Campana. I provvedimenti restrittivi sono stati disposti dal gip Carlo Cazzella su richiesta della Dda di Lecce. I fatti contestati risalgono agli anni 2009, 2010, 2011. Alle persone arrestate, a vario titolo, è contestata anche l'accusa di aver trafficato e smerciato droga per sovvenzionare i detenuti e le loro famiglie. Gli arrestati dovranno inoltre rispondere di danneggiamento anche con esplosivi in seguito a estorsione, pestaggi e possesso di armi.

I sette salentini che figurano nella lista degli arrestati sono: Tonio Tauro, 50 anni, di Campi Salentina; Jonni Serra detto Pecora, 39enne di Campi Salentina residente a San Pietro Vernotico; Alfredo Epifani, 26enne nato a Campi Salentina residente a San Pietro Vernotico; agli arresti domiciliari sono finiti invece Roberto Colagiorgio, 32enne di Surbo; Alessandro Guido, 30 anni, di Squinzano; Alessandro Spedicati, 27 anni, di Surbo; Debora Valzano detta Cassapanca, 26 anni, di Squinzano.

Nella stessa inchiesta risultano indagati a piede libero Giovanni Mariano, 25 anni, di Taurisano; Massimiliano Perrone, 41 anni, di Guagnano; Antonio Protopapa, 27 anni, di Guagnano; Ester Carlà, 44 anni, di Surbo; Cristian Cappilli, 27 anni, di Presicce; Giuseppe Attanasio, 48 anni, di Arnesano; Maria Soria Cuna, 46 anni, di Monteroni.

Gli interessi dell’organizzazione, come detto, erano vari. Dall’estorsione, alla detenzione di armi da guerra, fino a finire all’omicidio. Nello specifico, quello del 28enne Gianluca Saponaro, freddato a Cellino San Marco nel giugno 2010.



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