Rischio di infiltrazioni mafiose? Interdittiva per la società amministrata dal Sindaco di Scorrano

Il Prefetto Maria Teresa Cucinotta, nelle scorse ore, ha firmato e notificato il provvedimento, nei confronti della società “Nuova Era”

Prefettura

Interdettiva antimafia per la cooperativa sociale amministrata da Guido Stefanelli, Sindaco di Scorrano.

Il Prefetto Maria Teresa Cucinotta, nelle scorse ore, ha firmato e notificato il provvedimento, nei confronti della società “Nuova Era” che gestisce servizi di mensa e di pulizia di immobili pubblici e privati, paventando il rischio di infiltrazioni mafiose.

È uno degli effetti delll’operazione “Tornado” che ha portato, la scorsa settimana a ben trenta arresti. Non solo, poiché tra gli indagati a piede libero compare Guido Stefanelli, Primo Cittadino di Scorrano.

Da una serie di intercettazioni, confluite nell’ordinanza a firma del gip Sergio Tosi, emergerebbe come la presunta organizzazione mafiosa smantellata dai carabinieri, si fosse posta “quali obiettivi quelli di condizionare la vita politica del Comune di Scorrano, per riceverne in cambio favori illeciti”.

L’accusa formulata dalla Procura nei confronti di Stefanelli, è quella di concorso esterno in associazione mafiosa e sarebbe consistita nel “promettere agli appartenenti al sodalizio criminoso l’aggiudicazione di appalti e servizi pubblici, e nello specifico la gestione del parco comunale “La Favorita” con annesso chiosco bar nonché la gestione dei parcheggi comunali”.

La contropartita per Stefanelli? “Il sostegno del clan nelle competizioni elettorali alle quali era interessato”. Il candidato si sarebbe così avvalso della collaborazione di Massimiliano Filippo, dipendente della società Nuova Era, amministrata dal primo.

Le elezioni “incriminate” sarebbero le comunali del maggio 2017, all’esito delle quali, Stefanelli veniva eletto Sindaco. Non solo, anche quelle politiche della primavera 2018 in favore della coalizione di centrodestra.

In una conversazione intercettata, Filippo contattava Stefanelli riferendogli di aver comunicato a Francesco Amato (uno dei leader del gruppo mafioso, arrestato in queste ore, n.d.r.) le modalità di voto in occasione delle consultazioni politiche che si sarebbero tenute 4 marzo del 2018 (“Eh… che poi gli ho dato… gli ho dato pure come si deve votare…” con il candidato sindaco che raccomandava: “Eh… spiegagli bene… sennò si imbrogliano lì”. E Filippo lo rassicurava, dicendo che comunque Amato “al Senato lui ha detto che Cariddi gli piaceva già”).

L’altra interdittiva antimafia

Occorre poi ricordare che nei giorni scorsi il Prefetto di Lecce Maria Teresa Cucinotta, ha notificato un’altra interdittiva antimafia. Destinatario questa volta, Donato Mega, 37enne di Scorrano, amministratore unico della società di fuochi d’artificio e accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. Egli, si legge nel l’ordinanza del gip Tosi, avrebbe messo a disposizione della consorteria criminale gli esplosivi e le ‘istruzioni’ per fabbricare gli ordigni artigianali usati negli atti intimidatori, ma anche la sua competenza tecnica nel settore suggerendo, ad esempio, il giusto mix per potenziare la deflagrazione.



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