In un mondo dove le tradizioni rischiano di affievolirsi, cancellate dal tempo, c’è chi sceglie di custodirle con passione e dedizione. A Minervino di Lecce, un gruppo di giovani dell’Associazione RiGenerazione si sta impegnando per mantenere viva una delle usanze più sentite del territorio: la Pamparrina, il grande falò in onore di Santa Lucia.
Con gli occhi lucidi per l’emozione, questi ragazzi stanno hanno lavorando instancabilmente, notte e giorno, per costruire la pira, selezionando la legna, intrecciando le fascine e dando forma a un’opera che è molto più di un semplice mucchio di rami da bruciare. È un simbolo, un ponte tra passato e presente, un legame indissolubile con le radici della comunità. È la dimostrazione che la fiamma della cultura popolare può ardere anche nei cuori più giovani, ragazzi e ragazze che, animati da un profondo senso di appartenenza e da un desiderio di valorizzare il patrimonio culturale del loro paese, si sta impegnando a fondo nell’organizzazione dell’evento.
“La Pamparrina è un patrimonio che non possiamo permetterci di perdere. Non è solo un falò – spiega Ramon Cursano, uno dei promotori dell’iniziativa – è un momento di condivisione, di festa, ma anche di riflessione. È un modo per onorare i nostri antenati e tramandare i valori della tradizione che, diversamente, rischiava di spegnersi. Abbiamo anche volutamente scelto di posticipare la data di accensione a dicembre per permettere ai fuori-sede di tornare a casa, approfittando del Natale. Non vogliamo che manchi nessuno”.
Nelle passate edizioni sono stati in tanti ad assistere all’accensione del falò, sentendo il calore del fuoco e respirando l’odore della legna bruciata. Un’esperienza che rende tutti partecipi di un rito antico, ma sempre attuale.
Ma la Pamparrina non è solo un evento locale. È un simbolo di un’intera regione, del Salento, terra di tradizioni millenarie. Un luogo dove il passato si intreccia con il presente, dando vita a un futuro ricco di storia e di cultura.
“La Pamparrina è un patrimonio che dobbiamo proteggere – aggiunge Ramon – è un modo per affermare la nostra identità e per far conoscere al mondo la bellezza delle nostre tradizioni.”
E così, i giovani di Minervino di Lecce ci ricordano l’importanza di custodire le nostre radici, di tramandare alle nuove generazioni un patrimonio inestimabile. Perché la tradizione non è solo un ricordo del passato. E così, a dicembre, quando il falò si eleverà verso il cielo, illuminando la piazza con la sua luce intensa, sarà una vittoria per tutti. Una vittoria per la tradizione, per la cultura e per i giovani che, con il loro impegno, dimostrano che il passato può essere un faro per il futuro.