“Ti faccio saltare la testa”. Paolo Foresio smentisce: “Non sono stato mai minacciato con quei toni”

L’assessore Paolo Foresio ammette di aver discusso con Andrea Pepe, ma smentisce i toni minacciosi riportati nell’ordinanza.

«Ho avuto una discussione animata con Andrea Pepe, una discussione priva delle intimidazioni nei termini che leggo nelle intercettazioni pubblicate sui giornali. Personalmente, quando ho percepito minacce per la mia persona, ho subito denunciato il fatto alle autorità competenti. Lo avrei fatto senza esitazione anche questa volta se effettivamente l’indagato si fosse rivolto a me nelle modalità riportate negli atti di indagine».

L’assessore Paolo Foresio finito nelle pagine dell’ordinanza dell’Operazione “Final Blow” nega di aver mai ascoltato quel «ti faccio saltare la testa dal collo» pronunciato da colui che, di fatto, gestiva gli eventi all’interno del Parco di Belloluogo. A pagina 113 dell’ordinanza firmata dal Gip Panzera si legge cosa avrebbe scatenato l’ira del clan Pepe: il concerto dei Sud Sound System che si sarebbe dovuto svolgere nel polmone verde della città il primo giugno 2018, live saltato dopo il parere negativo del Dirigente del settore sviluppo economico, attività produttive, spettacolo e sport del Comune di Lecce che aveva stoppato l’iniziativa che non rientrava in quelle autorizzate nel Parco.

Parlando con il cugino Totti Pepe e con Stefano Monaco, Andrea Pepe aveva raccontato di aver minacciato l’assessore con parole pesanti. Parole che Foresio nega, come detto di aver sentito.

«Le deleghe che mi sono state assegnate mi portano quotidianamente a confrontarmi con numerosi portatori di interesse, talvolta anche con toni accesi, come è fisiologico che sia per un amministratore che quotidianamente è sulla strada», ha dichiarato Foresio. Quindi per l’Assessore si sarebbe trattato di un semplice alterco, come tanti con gli organizzatori di eventi quando i pareri contrastano.

Anche il primo cittadino Carlo Salvemini ha ‘rotto il silenzio’ per tutelare il buon nome dell’amministrazione, non prima di aver ricordato che i gestori del parco furono scelti dal precedente Governo.

«Il Parco di Belloluogo è patrimonio di tutte le famiglie leccesi che ogni giorno lo frequentano per trascorrervi momenti di svago l’amministrazione comunale è impegnata a garantire che quest’area continui ad essere un luogo dei cittadini, delle famiglie, dei bambini leccesi e un sano punto di riferimento per la comunità» ha dichiarato il sindaco Salvemini che seguirà con attenzione le indagini prima di valutare iniziative che vadano ad interessare il rapporto della stessa con il Consorzio Parco di Belloluogo scrl, società alla quale nel 2016 fu assegnata in concessione novennale la gestione dell’area verde.

Precisazioni da parte della società Parco di Belloluogo s.c.r.l.

Chiarimenti arrivano anche dalla società che, in una lunga nota, ha voluto precisare di essere totalmente estranea ai fatti dell’inchiesta e che l’attività della gestione Parco di Belloluogo è stata improntata sempre alla legalità e alla trasparenza.

«Il primo aspetto da sottolineare è che la Società non è oggetto di qualsivoglia indagine o provvedimento da parte dell’autorità giudiziaria. È facilmente appurabile, infatti, come la Società non abbia mai avuto contatti, né sia stata mai contattata da nessuno dei protagonisti dei clan malavitosi coinvolti nell’inchiesta».

«A dimostrazione dell’esigenza di legalità e ordine pubblico che la nostra gestione ha sempre perseguito, si rimarca come la Società, fin dall’inizio, sia sempre stata a stretto contatto con tutte le forze dell’ordine, per segnalare casi di spaccio riscontrati all’interno del Parco e per chiederne la relativa attività di repressione. Tra queste, per esempio, cito la missiva del 30 maggio 2018, con cui la Società chiese al Questore di Lecce di intervenire per stanare gruppi dediti ad attività di spaccio notturne. Una lettera dal contenuto simile è stata inviata il successivo 3 giugno al dirigente comunale ai Lavori Pubblici per sollecitare l’intervento della polizia municipale. In tempi non sospetti, insomma, siamo stati i primi a voler reprimere attività illecite all’interno della struttura, che riteniamo quanto di più lontano dal nostro modo di essere e di agire. E risale al primo ottobre scorso la lettera con la quale ringraziamo il Questore per avere inviato una volante all’interno del Parco, grazie alla quale è stato colto in flagranza e arrestato uno spacciatore».

«Si precisa, infine, che la Società non è stata mai sentita, né chiamata, né interpellata in alcun modo da nessuna delle forze dell’Ordine attualmente impegnate nelle attività di indagine».

Non solo, da ieri mattina la Società ha provveduto a comunicare all’amministrazione comunale il nuovo responsabile del Parco, che da ora in poi coinciderà con il presidente della società consortile che gestisce Belloluogo, Sabrina Pepe.



In questo articolo: