Perse la vita a 15 anni dopo una caduta sul Tagadà: il proprietario della giostra ora rischia il processo

Il pubblico ministero ha chiesto il rinvio a giudizio di Gianmarco Pisanello 29enne di Gallipoli, con l’accusa di omicidio colposo. Adesso il Gup designato fisserà l’udienza preliminare al termine della quale stabilirà se mandare a processo l’imputato.

Avrebbe dovuto fermare la giostra, quando Samuele Piro si alzò in piedi? La Procura ha chiesto il rinvio a giudizio di Gianmarco Pisanello 29enne di Gallipoli, con l'accusa di omicidio colposo. 
  
Ricordiamo che la sera del 14 agosto un quindicenne di Alezio morì dopo una caduta  sul Tagadà. Adesso il proprietario della giostra rischia il processo. Ad ogni modo, il gup designato fisserà l'udienza preliminare, al termine della quale stabilirà se rinviare a giudizio  l'imputato o proscioglierlo. Nell'avviso di conclusione delle indagini, il pubblico ministero Emilio Arnesano formula l'accusa nei confronti di Pisanello, "per avere, per colpa consistita in imprudenza, negligenza ed imperizia, cagionato la morte del minore Samuele Piro".
  
Il Pm sostiene che il conduttore del Tagadà avrebbe dovuto arrestare il movimento della giostra e obbligare Samuele e gli altri giovani a sedersi. Invece, li avrebbe incitati ad alzare in alto le braccia, rendendo ancor più precario il loro equilibrio. Inoltre, ritiene il pubblico ministero, Pisanello avrebbe dovuto rivestire con un'imbottitura, i maniglioni di ferro che delimitano i sedili. Difatti, il giovane Samuele dopo aver perso l'equilibrio, avrebbe urtato all'altezza della zona toracico-addominale contro uno dei suddetti maniglioni.  L'impatto avrebbe provocato lo  spappolamento del fegato e la morte del ragazzo.  
  
La Procura, nel corso dell'inchiesta, si è avvalsa della consulenza tecnica dell'ingegnere Angelo Nocioni per verificare la funzionalità della giostra (posta sotto sequestro dopo la tragedia) e l'installazione dei dispositivi di sicurezza.  Il pm Arnesano, nel corso delle indagini, ha inoltre acquisito i video girati con il cellular dagli amici di Samuele per ricostruire quei drammatici minuti prima della tragedia. Infine, vi sono gli esiti dell'autopsia, eseguita dal medico legale Ermenegildo Colosimo. Questi ha accertato che Samuele è morto a seguito di un colpo talmente violento, che gli ha lacerato il fegato e gli ha causato un’emorragia interna. Non è stato riscontrato né un trauma toracico, come inizialmente si era ipotizzato, né cranico.
  
Ricordiamo che Samuele Piro, quella tragica sera di agosto, era in compagnia di amici in occasione della Festa in onore della Madonna della Lizza, nella sua Alezio. Durante un giro sul Tagadà si sarebbe alzato in piedi andando a sbattere con il fianco destro sulla balaustra in metallo. Una caduta che purtroppo si è rivelata fatale, poiché in seguito al ricovero presso il "Fazzi" di Lecce, ha continuato perdere molto sangue ed è deceduto poche ore dopo, intorno alle 2.
  
Gianmarco Pisanello è assistito dall'avvocato Luigi Suez. I familiari di Samuele Piro, sono difesi dall'avvocato Pompeo De Mitri.



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