Compare un altro peschereccio fantasma, abbandonato nel mare di Torre Veneri

Un altro peschereccio, vecchio e senza sigle identificative, si è adagiato sul fondale sabbioso non lontano dalla spiaggia di Torre Veneri. Probabilmente è stato usato per trasportare migranti

Mentre si cerca di risolvere il mistero del «peschereccio fantasma» incagliato nello specchio d’acqua che bagna Torre San Giovanni, un’altra imbarcazione di grosse dimensioni è comparsa a circa un miglio dalla costa di Torre Veneri. È stata una segnalazione a mettere in moto la macchina dei soccorsi, ma quando gli uomini della Guardia Costiera si sono avvicinati il copione è stato identico: a bordo non c’era nessuno.

Il peschereccio, vecchio, arruginito e senza sigle identificative, era vuoto. Stessa scena, stesso sospetto: che sia stata usata per trasportare i migranti e poi abbandonata al suo destino? Scaricato il carico umano è stata lasciata alle correnti che hanno fatto il resto. Probabile.

Mentre nel caso della frazione di Ugento il pericolo inquinamento è stato scongiurato dopo un accurato sopralluogo, in questo il forte odore di idrocarburi che proveniva dal peschereccio ha richiesto ancora più attenzione durante i controlli della Capitaneria di Porto di Gallipoli con l’aiuto di uomini e mezzi della Guardia Costiera di Otranto e di un’unità navale del Corpo di Brindisi. Considerata la vicinanza con l’oasi naturale “Le Cesine”, una zona di pregio naturalistico del Salento,il Capo del Compartimento Marittimo di Gallipoli, sentito il Ministero dell’Ambiente, decretava lo Stato di Emergenza locale, richiedendo l’intervento in zona del battello disinquinante “Ievoleco”, dislocato nel porto di Otranto.

L’attivazione del Piano Locale Antinquinamento ha “confinato” il potenziale e concreto rischio di sversamento in mare di idrocarburi all’interno della nave che, almeno per il momento, non può essere rimorchiata in un luogo sicuro. Per ora non si sono registrate forme di inquinamento del mare e della costa.

Secondo una prima ricostruzione dell’accaduto il peschereccio si è adagiato sul fondale sabbioso alle prime luci dell’alba, non lontano dalla spiaggia di Torre Veneri, nella zona militare, dove l’Esercito Italiano conduce l’addestramento del proprio personale.

L’imbarcazione sarà sorvegliata, con l’aiuto dei Vigili del Fuoco e della Guardia di Finanza, in attesa di pianificare gli interventi per mettere in sicurezza la vecchia imbarcazione. Nel frattempo, sono partite le indagini per ricostruire l’ultimo viaggio del Peschereccio.

Fa riflettere il fatto che siamo davanti al terzo episodio in pochi giorni: sono tre, infatti, le imbarcazioni abbandonate alla deriva che spinte dal vento e dalla corrente terminano il loro triste e lungo viaggio sulle coste salentine.

Per gli aspetti connessi all’eventuale fenomeno migratorio, sono state informate l’Autorità Giudiziaria e la Prefettura Leccese.


Quando i sommozzatori dei Vigili del Fuoco sono saliti a bordo del natante adagiato sul basso fondale di Torre Veneri al fine di effettuare dei rilievi strumentali, per eventuale presenza di persone o sostanze nocive, hanno trovato a bordo solo i resti di indumenti e alimenti.