
Ci sarà una perizia, che è stata affidata affidata a due specialisti, per analizzare i telefoni cellulari dei sette indagati alla ricerca della “verità” sul pestaggio del 16enne disabile, di nazionalità tunisina, avvenuto nella stazione ferroviaria di Galatina, il 18 aprile scorso.
Questo pomeriggio il procuratore capo del tribunale per i minorenni, Simona Filoni ha conferito l’incarico, come consulenti, agli ingegneri Salvatore Sambati e Antonio Ratano, di estrarre copia forense dei dati contenuti nei dispositivi oggetto di sequestro.
Le operazioni inizieranno il 30 aprile e termineranno entro 60 giorni. Verranno scandagliati i telefoni cellulari sequestrati e tutti gli altri dispositivi informatici.
Gli indagati sono difesi, tra gli altri, dagli avvocati Massimo Bellini (ha nominato l’ingegnere Antonio Politi per il suo assistito), Daniela Sindaco, Antonio Palumbo, Tommaso Stefanizzo, Claudia Santoro, Roberto Marra che si sono riservati la decisione di nominare un consulente di parte. Tra di essi, oltre a cinque ragazzi tra i 15 ed i 17 anni, anche due tredicenni non imputabili perché minori di 14 anni. Rispondono di lesioni personali con l’aggravante della crudeltà. Potranno chiedere di essere interrogati nelle prossime ore.
La famiglia della vittima è assistita dall’avvocato Andrea Bianco.
Le indagini sono condotte dai poliziotti del commissariato di Galatina. Al vaglio degli inquirenti, è finito il video del pestaggio poi postato sui social dagli stessi autori. Non solo, in queste ore, sarebbero emerse indiscrezioni su un altro video che testimonierebbe ulteriori aggressioni da parte della “gang del bosco”.
Tra le ipotesi investigative sul possibile movente del pestaggio in stazione, c’è una lite precedente alla brutale aggressione che potrebbe rappresentare una sorta di regolamento dei conti.
Intanto, il caso approderà preso in Prefettura, come richiesto dal sindaco di Galatina, Fabio Vergine, dinanzi al prefetto Natalino Manno.
Va detto che il grave episodio ha attirato l’attenzione dell’ex “re dei paparazzi” Fabrizio Corona, che ha raggiunto il Salento con la promessa di approfondire quanto accaduto.