Presunto centro di potere imprenditoriale a Gallipoli. Al via l’udienza preliminare

La Regione Puglia, il Ministero dell’Interno, un’associazione ambientalista e alcuni privati cittadini hanno chiesto, dinanzi al gup, di costituirsi parte civile

La Regione Puglia, il Ministero dell’Interno, un’associazione ambientalista e alcuni privati cittadini hanno chiesto di costituirsi parte civile nel corso dell’udienza preliminare di questa mattina presso l’aula bunker di Borgo San Nicola, su di un presunto centro di potere per il consolidamento del potere economico-imprenditoriale a Gallipoli.

Il gup Angelo Zizzari ha rinviato l’udienza all’11 giugno. In quella data, si entrerà nel merito della questione e sia il pm che i difensori potranno opporsi all’istanza. Al termine dell’udienza preliminare, il giudice dovrà pronunciarsi sulla richiesta di rinvio a giudizio del pm e sulle eventuali richieste di rito alternativo della difesa.

Va detto che rischiano di finire sotto processo 51 persone. Tra di essi compaiono: Emanuele Piccinno, di Gallipoli, ex assessore comunale; l’imprenditore Cesario Faiulo, originario di Presicce-Acquarica e Vincenzo Salvatore Fasiello, di Vernole, funzionario in pensione della Regione Puglia. Non solo, anche due carabinieri. Si tratta di Corrado Salvatore, di Calimera, e Vincenzo Zuccheroso, residente a Parabita.

E ancora, l’architetto Cosimo Giungato, ex consigliere comunale a Gallipoli e gli imprenditori Ivan Giaccari, di Porto Cesareo, Vito Antonio Greco, di Torre Santa Susanna (Brindisi) e Giovanni Bianco di Cursi. Ed infine, Franco De Matteis di Vernole, funzionario dell’Agenzia delle Entrate.

Rispondono, a vario titolo, di associazione per delinquere, reati contro la pubblica amministrazione, accesso abusivo a sistema informatico, reati edilizi.

Sono difesi, tra gli altri, dagli avvocati: Umberto Leo; Antonio Quinto; Viola Messa; Luigi Corvaglia; Ladislao Massari; Luigi ed Emma Covella; Antonio De Mauro; Giuseppe Bonsegna; Michelangelo Gorgoni; Michele Reale; Massimo Manfreda; Enrico Gargiulo; Luca Laterza, Angelo Ninni; Andrea Sambati; Giuseppe Romano; Giancarlo Sparascio; Silvio Verri; Pompeo De Mitri; Alessandro De Matteis; Giancarlo Zompì.

Va detto che il 12 settembre dello scorso anno, i militari della Guardia di Finanza di Lecce eseguirono tre arresti ai domiciliari col braccialetto elettronico ed una serie di misure interdittive e di sospensione, a seguito dell’ordinanza di custodia cautelare del gip Marcello Rizzo.

Nel corso delle indagini, coordinate dal pm Alessandro Prontera, sarebbe emersa una presunta associazione a delinquere per il consolidamento del potere economico-imprenditoriale nella “Citta Bella”, con la compiacenza di tecnici e pubblici funzionari. Non solo, poiché si facevs riferimento ad alcuni soggetti appartenenti alle forze dell’ordine che avrebbero rivelato informazioni coperte da segreto d’ufficio, in cambio di utilità. Si parlava di biglietti gratis, pesce spada e gamberi.