Si assentava dal posto di lavoro per fare la spesa o andare al bar? Tecnico-veterinario finisce sotto processo

Il gup Laura Liguori, al termine dell’udienza preliminare, ha rinviato a giudizio D.P.T., 61enne di Zollino, con le accuse di falsa attestazione di presenza in servizio e truffa.

Finisce sotto processo un tecnico-veterinario accusato di assenteismo dal posto di lavoro e di essersi, di conseguenza, appropriato ingiustamente di oltre 20mila euro.

Il gup Laura Liguori, al termine dell’udienza preliminare, ha rinviato a giudizio D.P.T., 61enne di Zollino, con le accuse di falsa attestazione di presenza in servizio e truffa. L’imputato dovrà presentarsi il 1 febbraio dinanzi al giudice monocratico Valeria Fedele per l’inizio del processo. Difeso dagli avvocati Giuseppe e Michele Bonsegna e Salvatore Spano, potrà dimostrare l’estraneità alle accuse nel corso del dibattimento.

Intanto, l’Asl si è già costituita parte civile, assistita dall’avvocato Alfredo Cacciapaglia.

Secondo l’accusa, rappresentata dal pubblico ministero Francesca Miglietta, D.P.T., in qualità di lavoratore dipendente della pubblica amministrazione- tecnico-veterinario con qualifica di tecnico della prevenzione presso il distretto socio sanitario di Martano, si sarebbe assentato dal posto di lavoro in diverse circostanze, nell’arco temporale compreso tra gennaio del 2015 e novembre del 2018. In che modo? Secondo l’accusa, allontanandosi dalla sede, senza utilizzare gli appositi sistemi di rilevazione (tessera magnetica) per segnalare l’interruzione del servizio. E sarebbe ritornato sul posto di lavoro, solo alcune ore dopo, per timbrare la fine del servizio non prestato.

E così facendo, secondo l’accusa, il medico avrebbe indotto in errore la pubblica amministrazione e si sarebbe procurato un ingiusto profitto quantificato in 21.657 euro.

Le indagini sono state condotte dai militari della Guardia di Finanza di Otranto, attraverso appositi servizi di appostamento e pedinamento, in seguito ad una denuncia. Sarebbe emerso, nel corso delle indagini, che il veterinario si recava spesso presso l’azienda di un parente e si tratteneva per un paio di ore, dandogli una mano nell’attività lavorativa. Inoltre, D.P.T. è stato “pizzicato”, mentre usciva da un supermercato con la busta della spesa o mentre si recava in un bar. In un’altra occasione, è stato invece notato, mentre faceva rifornimento al distributore di benzina per poi recarsi presso un cantiere stradale.

Occorre comunque sottolineare che D.P.T. non è mai stato sospeso dal servizio dall’Asl, dopo l’apertura del procedimento disciplinare, in attesa dell’esito del processo.

Inoltre, non è stato mai raggiunto da una misura interdittiva, anche perché ha messo a disposizione dell’Asl le somme contestate dalla Procura. D.P.T. è stato inoltre interrogato ed ha fornito la propria versione dei fatti.



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