
Sarà giudicato con il rito abbreviato, condizionato ad una consulenza tecnica per dimostrare la propria estraneità ai fatti, l’ex comandante di una stazione locale dei carabinieri accusato di concussione.
Il gup Angelo Zizzari, nelle scorse ore, ha accolto l’istanza degli avvocati Giampiero Tramacere e Claudia Santoro, legali dell’ imputato.
Il processo si terrà il 4 marzo. Intanto, la persona offesa, nel corso dell’udienza preliminare, si è costituita parte civile con l’avvocato Antonio Bolognese.
I fatti si sarebbero verificati tra luglio del 2019 e marzo del 2023.
Secondo l’accusa, rappresentata dal pm Donatina Buffelli, il comandante dei carabinieri, all’epoca dei fatti (prima del trasferimento in un’altra sede), avrebbe costretto un imprenditore ad eseguire lavori di manutenzione, presso la propria abitazione, per un importo di gran lunga inferiore a quello indicato nel preventivo. Nello specifico, lo avrebbe indotto ad accontentarsi degli acconti versati con quattro bonifici, per la somma di 11mila euro. E poi, a rinunciare a chiedere il saldo delle somme dovute, pari a oltre 45.000 euro.
Non solo, poiché, in caso di rifiuto, il comandante dei carabinieri avrebbe messo in atto una serie di controlli stradali. E secondo l’accusa, ciò si sarebbe verificato, poiché, dopo la decisione dell’imprenditore di sospendere i lavori, lo avrebbe multato in due occasioni, rispettivamente per guida senza casco e di mezzo sottoposto a fermo amministrativo. La presunta vittima, messa alle strette, avrebbe ripreso i lavori, ma una volta terminati, la situazione sarebbe precipitata. Infatti, l’imprenditore avrebbe preteso il saldo ed a quel punto il carabiniere avrebbe incrementato gli accertamenti stradali.
E vengono contestate dalla Procura, altre quattro contravvenzioni.
Dopo avere ricevuto un’ulteriore sanzione amministrativa, sempre per mancato uso della cintura, l’imprenditore decise di denunciare il carabiniere, dando il via alle indagini.