Tac eseguita in ritardo ad un detenuto? Ex direttrice sanitaria del carcere sotto processo per omicidio colposo

Il processo si aprirà il 18 settembre e l’imputata potrà difendersi dalle accuse nel corso del dibattimento davanti al Giudice

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L’ex direttrice sanitaria del carcere di Lecce, accusata di omicidio colposo per la morte di un detenuto, finisce sotto processo.

Ieri si è svolta l’udienza preliminare davanti al giudice Anna Paola Capano che ha accolto l’istanza del pm Simona Rizzo, titolare dell’inchiesta.

Il gup, dopo la camera di consiglio, ha difatti, rinviato a giudizio Alessandra Moscatello, 50enne di Tuglie, nelle vesti, all’epoca dei fatti, di direttrice sanitaria dell’Unità Operativa Semplice di medicina penitenziaria presso il carcere di Borgo San Nicola.

Il processo si aprirà il 18 settembre prossimo davanti al giudice monocratico Annalisa De Benedictis. L’imputata, assistita dagli avvocati Luciano De Francesco ed Andrea Starace, potrà difendersi dalle accuse nel corso del dibattimento.

Intanto, i familiari della vittima, Innocente Luisi, originario di Bari, si sono già costituiti parte civile, durante l’udienza preliminare.

In base a quanto ricostruito dagli inquirenti, il Luisi venne sottoposto ad un esame radiologico al torace il 29 gennaio del 2020, presso il poliambulatorio dell’ Asl di Lecce, da cui emersero alcune problematiche e venne quindi chiesto un approfondimento diagnostico. 

Secondo l’accusa, però, “per colpa consistita in negligenza” la direzione sanitaria del carcere non avrebbe svolto correttamente il proprio compito nella cura del paziente detenuto. E la prenotazione della Tac sarebbe avvenuta con circa quattro mesi di ritardo, ovvero solo il 12 maggio. La diagnosi avrebbe evidenziato la presenza di un tumore polmonare. Luisi morì il 2 marzo del 2021, dopo una serie di ricoveri e trattamenti chemioterapici e radioterapici.

Tali accuse verranno vagliate nel corso del dibattimento.