
«Decisione impopolare, ma necessaria». Con queste parole il Governatore Michele Emiliano e l’assessore alla sanità Pierluigi Lopalco hanno motivato la decisione di chiudere le scuole, di sospendere le lezioni in classe a favore della didattica a distanza. La curva dei contagi in continua crescita, il numero dei nuovi casi di coronavirus, le difficoltà del sistema sanitario a gestire questo “boom” di positivi, ha spinto il Presidente a firmare l’ordinanza, sollevando le proteste silenziose dei genitori al grido «la Dad non è scuola».
Dopo aver simbolicamente lasciato uno zaino vuoto davanti ai cancelli degli istituti in nome del diritto allo studio che vale tanto quello alla salute, alle 8.00, quando sarebbe suonata la prima campanella, studenti, insegnanti e famiglie torneranno questa mattina davanti alle scuole con una candela accesa in segno di speranza. La speranza che si possa tornare in classe, a far lezione in presenza.
Il flash-mob
Non sarà l’unica iniziativa in programma. Il 2 novembre, alle 9.00 in Piazza Sant’ Oronzo a Lecce e in Via Gentile a Bari, sede della Regione Puglia, si organizzerà un flash-mob. Le richieste sono chiare:
- Attuazione misure di contenimento virus relative ad affrontare a seconda ondata e relativa spesa cosi come dichiarato dal presidente Michele Emiliano in data 19 Agosto 2020
- Attuazione di misure compensative del divario sociale che permettano a tutti gli studenti di poter partecipare alle lezioni a distanza (devices sufficienti per ogni nucleo familiare e connessione a internet)
- Attuazione di misure a sostegno del reddito per permettere ai genitori lavoratori di assistere i figli minori senza incorrere nel rischio di perdita del posto di lavoro con conseguente ripercussione economica e sociale.
Lopalco: “le elementari potrebbero tornare in classe”
L’ordinanza firmata dal governatore Michele Emiliano è valida fino a fine novembre, ma non è escluso che si possa tornare a scuola prima, già dalla prossima settimana secondo l’assessore alle Politiche per Salute Pierluigi Lopalco che a Timeline su Sky Tg24 ha annunciato che si stanno studiando delle soluzioni per permettere ai bambini più piccoli delle scuole elementari di riprendere la didattica in classe.
«L’impatto del mondo della scuola sui nostri servizi territoriali – ha ribadito – è stato importante: richieste di certificati, richieste di tamponi, isolamenti. Migliaia di studenti forzatamente a casa perché in quarantena. Dovevamo tutelare la salute pubblica».