Situazione drammatica in Afghanistan, la Puglia ospita 40 profughi. Emiliano “Più delle parole servono i fatti”

Come decido dal Presidente Michele Emiliano, 40 profughi provenienti dall’Afghanistan, tra cui dieci famiglie, sono stati accolti in Puglia.

Sarà impossibile riuscire a mettere in salvo tutti, non entro il 31 agosto. Tante, troppe persone resteranno in Afghanistan, nella mani dei talebani che, da quando sono tornati al potere, danno una caccia senza quartiere a chi, negli ultimi 20 anni, ha collaborato o aiutato gli “occidentali”. Li inseguono porta a porta, costringendo tutti a nascondersi, a cercare di trovare un riparo sicuro, a fuggire. Le immagini choc all’aeroporto di Kabul raccontano di una situazione drammatica. Sono fotografie della disperazione, di gente che cerca un’opportunità per fuggire, di madri che farebbero di tutto per salvare la vita e il futuro dei figli, anche lanciandoli ai soldati, noncuranti del filo spinato. Tutti sanno che la finestra sul mondo si sta per chiudere e che il tempo stringe.

Nelle ultime ore, ai cittadini è stato vietato di raggiungere lo scalo. «Non inseguiamo nessuno, non diamo la caccia a nessuno, non ci sono stati incidenti in nessuna parte del Paese non abbiamo nessuna lista. Noi vogliamo portare pace e sicurezza nel nostro Paese» ha garantito il portavoce Zabihullah Mujahid, in una conferenza stampa in cui ha invitato gli Americani a cambiare politica. «Non incoraggiate gli afghani a partire, non incoraggiate i nostri ingegneri, i nostri dottori, i nostri militari. Abbiamo bisogno di loro, del loro talento. Non portateli all’estero».

Gli italiani che hanno chiesto di lasciare il Paese sono stati evacuati. E con loro anche quasi 2.700 afgani. Un numero destinato a crescere, ma la macchina dell’accoglienza è pronta.

Anche la Puglia ha testo la mano, ospitando 40 profughi richiedenti asilo, giunti in Italia con il ponte aereo organizzato dal governo italiano. Perché, come ha detto il Governatore Michele Emiliano, “più delle parole servono i fatti”.

Tra loro anche dieci famiglie. “Sono in buone condizioni di salute, sono i primi 40 che la Regione ha scelto di ospitare e rientrano tra i duemila richiedenti in arrivo in Italia dall’Afghanistan nel ponte umanitario aperto tra Kabul e Roma“, ha spiegato il capo della Protezione civile regionale, Mario Lerario.

Come prassi vuole, sono stati sottoposti al tampone e sono risultati negativi al Covid. Adesso, dovranno fare un periodo di quarantena di 7-10 giorni. Dopodiché saranno sottoposti ad un nuovo test.

Al termine della quarantena, i profughi saranno smistati nella rete delle strutture per l’accoglienza dei richiedenti asilo.



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