
L’allarme, derivato da notizie giornalistiche, sulla probabile presenza di radioattività in una determinata zona del Salento viene definito dal dott. Cataldo Motta, Procuratore Capo della Repubblica di Lecce, “assolutamente ingiustificato”. Attraverso una nota rivolta alla carta stampata, infatti, la Procura intende effettuare delle opportune, quanto necessarie, precisazioni in merito alla presunta radioattività nei terreni di una località situata nel Comune di Andrano. “I rilievi già eseguiti – specifica Motta nella nota pervenutaci in redazione – hanno consentito di accertare che il livello di radioattività è inferiore al limite di 1 microsievert/h, che costituisce il livello minimo di pericolo per la salute”.
All’esito dei primi accertamenti, pertanto, non venne riscontrata alcuna presenza di radionuclidi gamma, emettitori di origine artificiale, riconducibili a sorgenti radioattive, utilizzate nell’industria o nel settore ospedaliero. “Il che – prosegue il Procuratore – rende verosimile che il fenomeno sia naturale e derivi dalle caratteristiche intrinseche del terreno”. Ipotesi contemplata, peraltro, anche nella valutazione del Ministero dell’Ambiente con riferimento alla possibile derivazione di esso dalla conformazione carsica del terreno.
“Per completezza d’indagini – precisa il dott. Motta – la Procura della Repubblica sta proseguendo gli accertamenti sull’origine del fenomeno con l’ausilio di consulenti di specifica esperienza che provvederanno ai campionamenti del terreno anche con sondaggi in profondità e con l’uso di apposite apparecchiature”.
Insomma, a giorni saranno completate anche le indagini sugli eventuali inquinamenti da rifiuti nelle località del territorio salentino segnalate da report dei voli aerei dei Carabinieri e della Guardia di Finanza. “Il tutto – conclude Cataldo Motta – in un panorama di controllo territoriale mirato all’eliminazione di ogni possibile fonte inquinante ed al progressivo miglioramento delle condizioni ambientali. Il che deve costituire per i cittadini elemento di tranquillità piuttosto che fonte di allarmismo”.