Una morte misteriosa su cui solo le indagini potranno fare chiarezza. Durante la notte, tra sabato e domenica, l’ospedale di Scorrano è stato teatro di una tragedia che non ha ancora trovato una spiegazione certa. Una ragazza è stata “accompagnata” da due amici al Pronto Soccorso del “Veris Delli Ponti”, in condizioni disperate. I sanitari hanno provato a salvarle la vita, ma non c’è stato nulla da fare.
La 28enne di Galatina – E.G. le sue iniziali – è morta per arresto cardiocircolatorio, molto probabilmente a causa di un’overdose. Le lancette dell’orologio avevano da poco segnato le 4.30, quando i Carabinieri della stazione locale e della Compagnia di Maglie sono stati informati dell’accaduto. Le indagini, condotte dal pm di turno Stefania Mininni, sono scattate subito e c’è già un indagato.
La salma della ragazza è stata intanto trasferita presso la camera mortuaria, dove nelle prossime ore, il medico legale Alberto Tortorella effettuerà l’autopsia e gli esami tossicologici. Invece, la difesa dell’indagato nominerà come consulente di parte, la dr.ssa Ilaria De Fabrizio.
Toccherà agli uomini in divisa, invece, ricostruire gli ultimi minuti di vita della 28enne che ha un grave lutto alle spalle. Nel 2014, aveva perso la figlia piccola, di appena 5 mesi, per soffocamento, presumibilmente a causa di un rigurgito.
Intanto, le indagini sono iniziate a spron battuto e ieri pomeriggio i due amici che avevano accompagnato E.G. al Pronto Soccorso, sono stati interrogati per diverse ore. A.D.L. 41enne di Scorrano, inizialmente sentito come persona informata dei fatti, è stato poi iscritto nel registro degli indagati e risponde, al momento come atto dovuto, delle ipotesi di reato di morte come conseguenza di altro delitto e detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. L’indagato è assistito dall’avvocato Mario Blandolino.
Durante l’interrogatorio durato circa sei ore presso la caserma dei carabinieri di Maglie, A.D.L ha fornito la propria versione dei fatti, ricostruendo la tragica serata. Anzitutto, ha precisato che una volta giunti in ospedale, assieme ad un amico, sono entrati nel Pronto Soccorso e lui ha anche lasciato i propri dati personali, attraverso i quali è stato poi presumibilmente rintracciato. La ragazza, ha sostenuto l’uomo, era in condizioni disperate, ma respirava ancora. In seguito, i medici hanno provato a salvarle la vita, ma non hanno potuto far nulla.
A.D.L., ricostruendo la dinamica, ha riferito che la conosceva da poco tempo e che aveva trascorso con lei la serata, consumando cocaina in casa propria. La 28enne, verso le 3:30, si sarebbe sentita male uscendo dal bagno e lui avrebbe allertato l’amico ( che era stato poco prima assieme a loro) per condurla in ospedale.
Dopo l’interrogatorio è stato eseguita un perquisizione in casa del 41enne, dove gli investigatori hanno trovato un bilancino di precisione.