Abusi sessuali sui nipotini, “nonno orco” condannato anche in Appello a 14 anni di carcere 

Secondo la Procura, il 71enne leccese avrebbe molestato a partire dal lontano 2005 e fino al 2018, due nipoti ed un’altra minore di cui era zio “acquisito”.

Abusi sui nipotini per ben tredici anni e per il “nonno orco” arriva la condanna, anche in secondo grado. La Corte di Appello ha confermato la pena di 14 anni di reclusione, inflitta nei mesi scorsi dal gup Sergio Tosi al termine del processo con rito abbreviato (consente lo sconto della pena di un terzo), a carico di un 71enne leccese. E poi, il risarcimento del danno di 20mila euro come provvisionale (mentre l’intero danno verrà liquidato dal giudice civile) in favore di una delle tre vittime costituitasi parte civile (attraverso la madre) con l’avvocato Francesca Soluri.

L’imputato rispondeva del reato di violenza sessuale aggravata. È difeso dagli avvocati Federica Conte e Raffaele Benfatto che potranno presentare ricorso in Cassazione.

Le indagini

Secondo l’accusa, il nonno avrebbe molestato a partire dal lontano 2005 e fino al 2018, due nipoti ed un’altra minore di cui era zio “acquisito”. I fatti si sarebbero verificati tra le mura domestiche, quando i piccoli erano in sua compagnia.

In base a quanto emerso in fase d’indagini, tra il 2005 ed il 2008, il 71enne avrebbe costretto il nipote di appena cinque anni, a compiere atti sessuali contro la sua volontà, durante il riposo pomeridiano nel letto matrimoniale, o la sera sul divano mentre gli faceva vedere alla TV programmi per adulti.

Il presunto “nonno orco”, tra il 2007 ed il 2010, avrebbe invece abusato della nipotina di anni 13, fino alletà di 16. Non solo attraverso palpeggiamenti nelle parti intime, ma costringendola a subire rapporti sessuali completi in camera da letto.

Infine, nell’agosto scorso, il 71enne avrebbe molestato una 12enne (di cui era zio acquisito) con toccatine e baciandola in bocca contro la sua volontà.

L’inchiesta

A dare il via alle indagini, coordinate dal pm Maria Rosaria Micucci, sono state le confidenze fatte dall’ultima vittima, prima alla zia e poi alla madre, confluite in una denuncia. Il 71enne venne arrestato e condotto in carcere, a seguito dell’ordinanza emessa dal gip Antonia Martalò. Il giudice sottolineò infatti l’attendibilità delle dichiarazioni rese (una di esse venne ascoltata attraverso l’incidente probatorio). Inoltre, durante le indagini, sarebbero emersi altri presunti abusi su elementi della stessa cerchia familiare.



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