Crociere in barca a vela, feste con i fuochi d’artificio, Rolex e non solo. Tutti i ‘regali’ del giudice

Una vacanza in barca a vela di una settimana, feste con tanto di fuochi d’artificio, dj e pesce e la ‘famosa’ collana tennis: sono solo alcuni dei ‘regali’ citati nell’ordinanza

«Il giudice, anche grazie alla collaborazione del suo compagno convivente, avrebbe formato un circuito di professionisti di riferimento e di sua massima fiducia, a cui elargiva incarichi vari, i quali in cambio corrispondevano varie utilità al magistrato, soddisfacendo le sue richieste in relazione alla sua vita mondana, alle vacanze, agli oggetti preziosi che amava indossare. E di tali indebite corresponsioni avrebbe beneficiato anche il compagno che, dopo aver intessuto la trama corruttiva, condivideva con il giudice, secondo quanto sarebbe emerso dagli atti delle indagini, gli indebiti vantaggi dai professionisti».

Parte da questa premessa “doverosa” il Gip Salvatore Pignata per inquadrare il procedimento che si è concluso con un vero e proprio terremoto giudiziario. Un giudice, Pietro Errede, 55enne residente a Lecce, è finito ai domiciliari come il convivente, l’avvocato Alberto Russi e tre commercialisti: Massimo Bellantone, Marcello Paglialunga ed Emanuele Liaci.

A vario titolo, gli arrestati sono accusati di tentata concussione, tentata estorsione, estorsione consumata e corruzione in atti giudiziari.

Il viaggio in barca a vela

Nelle 342 pagine dell’ordinanza è descritto il modus operandi del magistrato e, scorrendo, anche l’elenco dei regali che avrebbe ricevuto dai consulenti. C’è, ad esempio, una crociera in barca a vela di sei giorni nell’estate 2021. 3mila euro per ‘scoprire’ le isole della Grecia. Come si legge, gli ospiti dell’imbarcazione – il giudice, il compagno e un amico – non chiesero né tentarono di pagare il viaggio. Si comportarono – è scritto – come se fossero a conoscenza che il ‘conto’ era stato saldato dal consulente che si era anche raccomandato con lo skipper di essere contattato in caso di problemi, evitando di disturbare gli ospiti con eventuali imprevisti. Dagli accertamenti bancari sui conto correnti non risulta alcun pagamento del viaggio, precisa il Gip, ma la crociera è stata pagata perché era una condizione prima della partenza.

La completa disponibilità del professionista è dimostrata anche da un altro episodio: il pagamento dell’assicurazione di un’auto del giudice. «Nonostante un’iniziale timida richiesta del magistrato –  si legge nell’ordinanza – il consulente risponde che non gli deve alcunché, lasciando intendere di aver provveduto al pagamento del premio assicurativo e sentendosi rassicurato dal giudice “va bene, avanzi..”» 290 euro, pagati in contanti.

La promessa della crociera per l’estate 2022 e una ‘festa’

Nell’agenda del giudice era stata programmata un’altra vacanza in barca di una settimana, sempre in Grecia, nell’estate 2022. E anche in questo caso per il magistrato non dovevano esserci oneri a suo carico. La crociera di 4mila euro è saltata “ufficialmente” per problemi personali e familiari, in realtà per via delle perquisizioni scattate a giugno di quell’anno. Stesso discorso vale per una festa organizzata dal professionista in uno stabilimento di Santa Maria di Leuca, scelto perché nel locale di Gallipoli (dove si doveva svolgere l’evento inizialmente) non si poteva tenere la musica ad alto volume sino a tarda sera.

Non solo, parlando con il compagno, il Giudice “suggerisce” di aprire una lista regalo per l’evento nello stabilimento (che prevedeva anche i fuochi d’artificio, ma non il pesce crudo che sarebbe stato fatto arrivare da Gallipoli per un costo di 10mila euro) in una nota gioielleria di Lecce. “C’è ancora da pagare l’orologio tuo”, dice il giudice all’avvocato, suo compagno. L’idea, come scrive il Gip, sfumerà a causa delle perquisizioni.

Il tablet cambiato con un cellulare

Un altro consulente, invece, aveva ‘regalato’ al Giudice un iPad. Un cadeau per Natale cambiato con in iPhone, più “utile”, ma più costoso. L’episodio è raccontato nell’ordinanza e risale al 19 gennaio 2022 , quando Errede avrebbe chiamato il professionista, per comunicargli l’intenzione di cambiare il regalo. «Ciao caro – si legge –  senti ti volevo dire questo, non ti offendere, non voglio dispiacerti, ma in realtà, in realtà, ti volevo dire questo. Sono qui alla Apple e siccome c’era l’urgenza di prendere un telefonino nuovo mi sono permesso di cambiare il tuo iPad». «Quindi Marcello – continua – ti volevo dire che ti arriverà una nuova fattura». Il giudice, in questo caso, propone di pagare la differenza, ma il consulente non accetta.

Il Rolex

Fa parte di un altro capitolo il “regalo” di un Rolex Daytona, da ventimila euro, prezzo di favore. Un orologio raro e introvabile ‘desiderato’ dal giudice e chiesto ad un amico che ha fatto da ‘intermediario’. L’uomo, in pratica, aveva fatto capire ad una nota famiglia di imprenditori salentini che, per non incappare in provvedimenti giudiziari ancora più gravi, dovevano ‘sottostare’ alle richieste economiche del giudice e del suo compagno, testualmente “sempre alla ricerca di soldi”. Gli imprenditori, “vulnerabili”, avevano consegnato al professionista 20mila euro in contanti, nascosti in una busta coperta da una maglietta, necessari per acquistare l’orologio agognato.

«Errede – si legge nell’ordinanza – non era al corrente dell’attività coercitiva tesa a far versare (ai malcapitati) la somma di 20mila euro. Ciò ne dimostra, l’estraneità del giudice all’attività estorsiva». Secondo il Gip, il fatto svela il ‘cinismo’ del magistrato che, dopo aver ricevuto il prezioso orologio e soprattutto dopo aver capito come lo aveva ottenuto, ha comunque continuato – si legge – nella logica di do ut des che caratterizza tutta la sua attività professionale.

E poi c’è la ‘famosa’ collana tennis di brillanti da 12mila euro che il giudice ha ricevuto da un commercialista, ma anche cose più ‘banali’ come le vitamine o il sugo di pesce per il pranzo della domenica.