Arriva un'importante conferma in secondo grado, per il principale imputato del processo Remetior 2. Nell’aula bunker di Borgo San Nicola, la Corte di Appello (presidente Vincenzo Scardia ) ha assolto il presunto capo dell'organizzazione ed ex latitante Salvatore Caramuscio, detto Scaramao. Stessa decisione per Cristian Lazzari, 30enne di Trepuzzi. Ridotta la pena a: Daniele Longo, 32enne a 3 mesi e 11 giorni in continuazione con altro reato, poiché assolto dal reato di associazione mafiosa; Andrea Vincenti detto “Riella”, 22enne di Surbo a 5 mesi e dieci giorni (invece di 3 anni), poiché assolto dal reato di associazione al narcotraffico; Angelo Vincenti, 24enne di Trepuzzi a 6 anni 9 mesi e 10 giorni (invece di 7), assolto per un episodio di spaccio; Marco Perrone alias “Pitenda”, 22enne a 2 anni (invece che 2 anni e 6 mesi); Salvatore Perrone, detto “Friculino”, 47enne a 1 anno e 6 mese (invece di 2 anni e 6 mesi) per l'esclusione della recidiva. Nell'udienza scorsa, invece, Il Pg Cillo si è soffermato sulle prove di appartenenza degli imputati, all'associazione mafiosa.
Confermate le condanne a 7 anni per Marianna Carrozzo, 37enne di Surbo; Andrea Perrone detto “Leonzio”, 22enne e Cosimo Spagnolo 44enne, entrambi Trepuzzini ; 1 anno e 6 mesi (pena sospesa) per Stefano De Lorenzis, alias “Catacumba”, 23enne di San Pietro Vernotico. Ricordiamo che nel processo di primo grado,conclusosi nel novembre di due anni fa, vi furono diversi "colpi di scena". Il gup Giovanni Gallo assolse Salvatore Caramuscio, difeso dall'avvocato Pantaleo Cannoletta e Cristian Lazzari, difensore Marco Pezzuto. Anche per gli altri imputati, vi fu un "ridimensionamento" delle pene, poiché l'accusa di associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti venne solo parzialmente riconosciuta.
Infatti, il pm Alessio Coccioli fece ricorso in Appello, in merito all'assoluzione di Caramuscio e Lazzari, mentre alcuni difensori lo presentarono per i propri assistiti. Gli altri imputati sono difesi dagli avvocati Ladislao Massari, Luigi Rella,Giancarlo Dei Lazzaretti, Paolo Cantelmo, Paola Scarcia, David Alemanno.
Inizialmente, furono ben quindici le misure cautelari eseguite per i reati di: associazione per delinquere di stampo mafioso, rapina a mano armata, detenzione e porto abusivo d’armi, lesione personale, furto, associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti e favoreggiamento personale.
Come nell’operazione Remetior, secondo l'accusa, al vertice della struttura si sarebbe collocato il boss Caramuscio che avrebbe svolto dal carcere le operazioni di coordinamento del gruppo. Compiti analoghi per Marianna Carrozzo, la compagna di Leandro Luggeri, ristretto in cella e presunto referente del Caramuscio.
