In relazione all’articolo pubblicato sulla nostra testata, vi è la “replica” del sig. Damiano Rizzo, attraverso l’avvocato Salvatore De Mitri.
Ecco le parole del legale “In via preliminare, si evidenzia che, il sig. Rizzo Damiano non ha mai curato l’avv. Francesco Calò, il quale, si precisa, è anch’egli sottoposto a procedimento penale per il reato di calunnia e diffamazione innanzi alla Procura della Repubblica di Lecce a danno dello stesso sig. Rizzo Damiano.Pertanto, tutto quanto narrato nei Vostri articoli sarà oggetto di un pieno contraddittorio innanzi al Tribunale penale di Lecce, che certamente verificherà i fatti falsamente denunciati dall’avv. Francesco Calò a danno del sig. Rizzo Damiano, il quale, non ha mai esercitato abusivamente la professione di odontoiatra e né ha mai consigliato la presunta persona offesa di assumere antibiotici; né il sig. Rizzo Damiano ha mai curato persone in vita sua.
E il legale aggiunge “Non vi è un solo testimone in atti che confermi la versione denunciata dall’avv. Francesco Calò. La Procura della Repubblica di Lecce, nel citare in giudizio il sig. Rizzo Damiano, ha commesso un errore e sarà certamente riparato dal Giudice designato Dr. Stefano Sernia, conosciuto per le sue doti attente e scrupolose nell’esaminare i casi giudiziari.
È bene precisare, inoltre, che nessun medico ha mai attestato la riconducibilità al sig. Rizzo Damiano dei presunti problemi di salute accusati dall’avv. Francesco Calò. Il processo, di certo, sarà fatto in Tribunale e non sui giornali, con le garanzie per l’imputato e nel rispetto delle norme del codice di rito.
È bene evidenziare che, in Italia vige ancora l’art. 27 comma 2 della Costituzione, la cui disposizione prevede che, “L’imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva”.
E l’avvocato De Mitri conclude: “Pertanto, non vi è alcun colpevole, ma soprattutto nessun “falso dentista o odontoiatra” in Strudà di Vernole, ma soltanto una versione falsa e calunniosa da parte dell’avv. Francesco Calò a danno del sig. Rizzo Damiano, il quale sta subendo un’azione speculativa e pretestuosa da parte della presenta persona offesa”.