“Aggredito dai cognati”: il 70enne arrestato per lesioni con una mazza chiodata sporge denuncia  

 
Nelle scorse ore, dinanzi al gip, si è svolto l’interrogatorio di garanzia di C.Z., che ha ribadito  quanto già riferito nella querela.
 

Emergono alcuni retroscena dopo l’arresto dell’uomo che, il 21 luglio scorso, insieme ad un complice, ha aggredito con una racchetta chiodata un parente.

C.Z., 70enne di Lecce, già nei giorni scorsi, ha denunciato i cognati per due aggressioni. La prima si sarebbe consumata nei pressi di un bar di Lecce, il 28 maggio, per questioni di eredità legate ad un appartamento. L’uomo sostiene di essere stato immobilizzato e preso a pugni dai due cognati. E per difendersi avrebbe usato un coltellino ed una forbicetta.

Il 21 luglio, C.Z. ritiene di essere stato minacciato per strada con una catena da uno dei cognati. Solo, in un secondo momento, per evitare il peggio, avrebbe colpito il parente con la racchetta chiodata, con la complicità di P.Z. 27enne di San Cesario, procurandogli lesioni giudicate guaribili in 30 giorni.

Ricordiamo che, alcuni giorni dopo il fatto, entrambi furono arrestati dai Carabinieri della Stazione di Cavallino, in seguito ad un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip Giulia Proto, su richiesta del pm Francesca Miglietta.

L’inchiesta, svoltasi attraverso una serie di accertamenti tecnici e riscontri acquisiti tramite le dichiarazioni rese ai militari da alcuni testimoni, ha permesso di identificare gli autori e ricostruire il movente legato a questioni ereditarie.

C.Z. risponde del reato di atti persecutori ed è stato condotto in carcere. Non solo, anche di lesioni personali insieme a P.Z., il quale è stato tradotto ai domiciliari.

Nelle scorse ore, dinanzi al gip, si è svolto l’interrogatorio di garanzia. C.Z., difeso dall’avvocato Alberto Russi, ha ribadito quanto già riferito nella querela. Dunque, ha sottolineato di avere subito due aggressioni dai cognati e di essersi limitato a difendersi.

P.Z., difeso dall’avvocato Raffaele Benfatto, si è avvalso della facoltà di non rispondere. I due legali chiederanno la revoca della misura cautelare, dinanzi ai giudici del Riesame.



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