Maxi processo su mafia, droga ed armi. Chieste 38 condanne con rito abbreviato

Nel luglio del 2023, vennero smantellate due presunte organizzazioni mafiose, in cui comparivano diverse figure femminili, dedite al traffico di droga, anche attraverso l’utilizzo del sistema di pagamento PostePay da parte di una delle due.

La Procura invoca 38 condanne  per oltre 180 anni di reclusione, dopo il blitz di luglio del 2023, con cui vennero smantellate due presunte organizzazioni mafiose, in cui comparivano diverse figure femminili, dedite al traffico di droga, anche attraverso l’utilizzo del sistema di pagamento PostePay da parte di una delle due. Le compagini, con un’ampia disponibilità di armi, avrebbero agito già a partire dall’agosto del 2019, tra Lizzanello e dintorni.

Quest’oggi, dinanzi al gup Valeria Fedele, presso l’aula bunker di Borgo San Nicola, nel corso del processo con rito abbreviato, il pm Giovanna Cannarile della Direzione distrettuale antimafia ha chiesto: 16 anni ed 8 mesi di reclusione per Mirco Roberto De Matteis, 47enne; 18 anni e 4 mesi per Graziano De Fabrizio, 41enne; 9 anni e 4 mesi a Massimiliano De Dominicis, 32enne; 18 anni e 4 mesi per Angelo Braì, 50 anni; 17 anni e 10 mesi per Luca Lenti, 49enne; 16 anni per Ugo De Mitri, 53enne; 5 anni e 6 mesi per Simona Tornese, 46 anni (tutti di Merine, frazione di Lizzanello); 9 anni e 4 mesi per Mirko Melucci, 30enne, di Vernole.

E ancora: 6 mesi per Francesco Bello, 33enne di Merine; 1 anno e 6 mesi per Pierluigi Lorenzo Calogiuri, 21enne di Lizzanello; 3 anni per Michele Danese, 24enne di Merine; 4 anni per Bruno De Matteis, 26enne di Merine; 5 anni per Cristian De Matteis, 48enne di Lizzanello; 3 anni e 10 mesi per per Giacomo Gianluca De Matteis, 21enne di Merine; 1 anno e 2 mesi per Giovanni De Riccardis, 53enne di Cavallino; 4 anni ed 8 mesi a Luigina De Vitis, 41enne di Merine; 1 anno e 6 mesi per Domenico Falconieri, 47enne di Lizzanello; 2 anni per Gennaro Hajdari (detto Toni), 40enne e Soni Hajdari, 29enne, entrambi residenti a Lecce; 3 anni per Michael Ingrosso, 24enne di Merine; 4 anni e 3 mesi Fabio Lenti, 24enne di Merine; 2 anni e 3 mesi per Ludovica Longo, 29enne di Lecce; 1 anno e 10 mesi per Graziano Mazzeo, 39enne di Merine; 1 anno e 4 mesi a Marco Mazzeo, 30enne di Lizzanello; 3 anni per Fabio Mazzotta, 26enne di Lecce; 8 mesi per Giovanni Mero, 53enne di Vernole; 1 anno a Petrica Alin Nechita, 23enne, residente a Martano; 3 anni per Giampiero Piconte, 23enne di Merine; 3 anni per Michael Russo, detto “Stiba”, 24enne di Merine; 5 anni per Gianpiero Sabato, 46enne di Lizzanello; 3 anni e 4 mesi per Elio Santoro, detto “Ciuco”, 27enne di Merine; 5 anni 3 mesi per Raffaele Sciolti, 57enne di Lizzanello; 1 anno e 10 mesi per Luciano Sinistro, 49enne di Lecce; 2 anni e 4 mesi a Cristian Stella, 28enne di Lecce; 8 mesi per Emilio Totaro Fila, 42enne di Lecce; 1 anno e 4 mesi per Luca Vantaggiato, 37enne di Lizzanello; 10 mesi per Alessandro Vinciguerra, 44enne di Lizzanello; 5 anni per Albano Zollino, 46enne di Merine.

Le ipotesi accusatorie sono a vario titolo ed in diversa misura: associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione ai fini di spaccio, ricettazione e porto illegale di armi.

Il collegio difensivo

Il collegio difensivo è composto, fra gli altri, dagli avvocati: Umberto Leo, Mariangela Calò, Fulvio Pedone, Giancarlo Dei Lazzaretti, Roberto Pascariello, Mariangela Calò, Renata Minafra, Gabriella Mastrolia, Ladislao Massari, Giuseppe Presicce, Salvatore De Mitri, Antonio Savoia, Pantaleo Cannoletta, Federica Conte, Fabio Corvino, Giampiero Tramacere, Francesco Stocco, Carla Rugge, Ivan Greco, Diego Cisternino, Giuseppe Martino, Francesca Erroi, Amedeo Martina, Giuseppe Bascià.

Nel luglio scorso vennero emesse dal gip Angelo Zizzari ben 8 ordinanze di misura cautelare (6 in carcere e due agli arresti domiciliari), eseguite dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Lecce, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia. Nello specifico l’attività d’indagine, avviata nell’agosto 2019, si è focalizzata su due distinte organizzazioni criminali dedite al traffico di droga sul territorio del comune Lizzanello e nelle aree limitrofe. Inoltre, sarebbe emersa  un’ampia disponibilità di armi.

Una delle associazioni avrebbe utilizzato anche un sistema di pagamento, facendo transitare il denaro destinato all’acquisto della droga sul circuito Postepay.

La prossima udienza è fissata per il 23 ottobre.