Pestaggio omofobo a un artista salentino, tre giovani chiedono di patteggiare. Archiviazione per altri due

I fatti si sono verificati il 10 agosto del 2019, durante la Notte di San Lorenzo, fuori da un noto locale della zona di Santa Cesarea Terme.

Chiedono di patteggiare la pena, tre componenti del “branco”, accusati di un brutale pestaggio e di una serie di offese omofobe all’indirizzo di un artista salentino.

I legali di tre giovani turisti milanesi di età compresa tra i 21 ed i 25 anni, hanno già “concordato” con il pm Luigi Mastroniani, una pena inferiore ai due anni che se venisse accolta permetterebbe di ottenere il beneficio della sospensione. L’istanza sarà valutata innanzi ad un gup, nelle prossime settimane, tenendo conto del congruo risarcimento verso la vittima della violenta aggressione.

Invece, la posizione di altri due componenti del gruppo, tra cui compariva un giovane di Trepuzzi, di 26 anni, residente a Milano, entrambi difesi dall’avvocato Michele Palazzo, è stata già archiviata dal gip Sergio Tosi, in virtù della posizione marginale assunta nella vicenda dagli indagati che non avrebbero partecipato alla violenza aggressione.

Ricordiamo che i cinque ragazzi, simpatizzanti di Casa Pound, sono stati raggiunti nei mesi scorsi da un avviso di conclusione delle indagini con l’accusa di tentato omicidio in concorso, “aggravato dall’aver commesso il fatto per motivi abietti consistiti nel percuotere la vittima e discriminarla in ragione del suo orientamento sessuale”. Nell’avviso veniva contestata anche l’aggravante di aver agito con crudeltà, cagionandogli sofferenze aggiuntive.

In seguito alcuni di loro vennero ascoltati dagli inquirenti chiarendo la propria posizione o presentarono memorie difensive.

La ricostruzione dei fatti

I fatti si sono verificati il 10 agosto del 2019, durante la Notte di San Lorenzo, fuori da un noto locale della zona di Santa Cesarea Terme. L’aggressione è avvenuta nei pressi del parcheggio, dove sostava una macchina, dentro la quale giaceva una persona.

Secondo la Procura, uno dei cinque giovani avrebbe colpito il 43enne, con un pugno all’occhio sinistro, facendolo cadere a terra. Non solo, poiché i ragazzi avrebbero cominciato ad insultarlo con offese omofobe, continuando a percuoterlo con calci e pugni, anche in testa.

La vittima sarebbe stata poi afferrata per lorecchio e trascinata per diversi metri rimediando un distaccamento dell’organo. L’uomo sarebbe però riuscito a fuggire ed a chiedere aiuto ad un gruppo di ragazzi che transitavano in macchina. Uno di questi sarebbe sceso dall’auto per aiutarlo a rintracciare gli aggressori. Mentre ciò avveniva, il branco sarebbe ricomparso e un componente avrebbe detto al 43enne: “Cosa fai? Racconti quello che ti abbiamo fatto?”. E avrebbero ricominciato a picchiarlo selvaggiamente, facendolo cadere al suolo.

La vittima è stata poi soccorsa e, giunta in ospedale, gli sono state riscontrate una profonda ferita sotto l’orecchio ed un trauma facciale.

Nel frattempo, la vicenda ha avuto ulteriori sviluppi. Il giovane che giaceva nella macchina del parcheggio, si sarebbe messo alla guida dell’auto, andando però a sbattere contro la scalinata di una villa. Successivamente sarebbero intervenuti i carabinieri di Poggiardo e da lì sarebbero iniziate le indagini.

La vittima del pestaggio è difesa dall’avvocato Michelangelo Gorgoni.