Si getta dal balcone dopo aver ucciso la mamma, le ultime ore di Chiara

Con il passare delle ore emergono altri dettagli della tragedia di Torino. Chiara si sarebbe gettata dal balcone molto tempo dopo aver ucciso la mamma

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Luana Antonazzo, l’insegnante in pensione uccisa a coltellate dalla figlia Chiara Rollo, aveva capito che qualcosa non andava. Così, ha fatto le valigie e ha raggiunto Torino per convincerla a tornare a casa, a Cavallino. Ha percorso più di mille chilometri per starle vicino, per provare a spiegarle che chi le voleva bene l’avrebbe aiutata, ma la 33enne – una laurea ingegneria gestionale al Politecnico e un lavoro come consulente aziendale perso da qualche settimana – l’ha uccisa.

Forse il castello fragile che Chiara aveva costruito a fatica è crollato, forse i “mostri” con cui aveva spesso combattuto sono stati più forti. E alle prime luci di domenica, 5 luglio, si sono manifestati ancora, portando la giovane a commettere un omicidio terribile, violento, come ricostruito dagli agenti che, una volta scattato l’allarme, hanno bussato alla porta dell’appartamento, al nono piano di una palazzina.

Mamma Luana ha chiesto aiuto. Disperata ha mandato un messaggio al fidanzato della figlia, Matteo. «Vieni ad aiutarmi, Chiara è aggressiva e non riesco a calmarla» sembra abbia detto in una nota vocale, ma il giovane dormiva. E ora non riesce a darsi pace, a ripetere che se lo avesse ascoltato l’epilogo sarebbe potuto essere diverso. Nessuno può dirlo.

La ricostruzione della tragedia

Come si legge su La Stampa che ha ricostruito, passo dopo passo, la tragedia che si è consumata in corso Racconigli, quando gli uomini in divisa hanno bussato alla porta dell’appartamento al nono piano, Chiara è ancora viva. Sente il campanello, si avvicina allo spioncino come dimostrano le orme lasciate sul pavimento dalle scarpe insanguinate e il leggero rumore dei passi  Poi raggiunge il balcone e si lancia nel nuovo.

Quando gli investigatori riescono ad entrare in casa la scena che si è aperta davanti ai loro occhi è stata orribile. Secondo quanto ricostruito, Chiara avrebbe colpito la mamma in cucina. Sul pavimento la Polizia ha trovato almeno 3 coltelli e diversi oggetti con cui la ragazza, con alle spalle problemi psichiatrici, si sarebbe accanita sul corpo.

Le ultime 48ore di Chiara

Nel 2019 era stata in cura per un mese al Mauriziano, ma una volta dimessa, aveva preso le redini sua vita con l’aiuto di alcuni farmaci che prendeva per tenere sotto controllo la malattia. A fine giugno aveva perso il lavoro e probabilmente era “crollata”. Mamma Luana lo capisce, anche a tanti chilometri di distanza percepisce la fragilità della figlia. Così preoccupata raggiunge Chiara, a Torino, ma quando entra nell’appartamento con la copia delle chiavi la 33enne non c’è. Neppure il fidanzato sa dove possa essere andata. Quando torna a casa, ordina alla mamma di andarsene. Dopo la sfuriata si calma, ma si allontana di nuovo. A quel punto la donna, non vedendola tornare, chiede aiuto al fidanzato. E insieme bussano alla porta della questura per una denuncia di scomparsa. Scoprono dalla polizia ferroviaria che qualche giorno prima Chiara era stata a Milano, perché aveva dimenticato i bagagli in treno. Firmato il verbale, Matteo accompagna la mamma della fidanzata a casa, dove l’aspetta fino a notte fonda. Poi se ne va. La 33enne torna nel cuore della notte e inizia a discutere con la mamma. Lo diranno alcuni vicini che hanno raccontato agli investigatori di aver sentito le due litigare. L’ultima discussione si sarebbe consumata alle 6.00. Poi il silenzio.

La polizia arriva verso le 7.30 quando Luana è già morta.



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