Spintoni, minacce e offese ai piccoli alunni, sotto processo due maestre di una scuola elementare

Intanto, nel corso dell’udienza preliminare odierna, i genitori di tre bambini si sono costituiti parte civile. I fatti tra il 2017 e il 2019.

Due maestre di una scuola elementare finiscono sotto processo per una serie di presunte aggressioni fisiche, minacce e insulti verso i piccoli alunni.

Al termine dell’udienza preliminare, il Gup Sergio Tosi ha rinviato a giudizio una 57enne, accusata di maltrattamenti, dopo l’istanza avanzata dal pm Simona Rizzo. Dovrà presentarsi Il 22 ottobre, dinanzi al giudice monocratico Fabrizio Malagnino per la prima udienza del processo. Assistita dall’avvocato Francesco Fasano potrà dimostrare l’estraneità alle accuse nel corso del dibattimento.

L’altra maestra, una 44enne del Basso Salento, che risponde di abuso dei mezzi di correzione, difesa dagli avvocati Paolo Pepe e Federico Martella ha chiesto di essere giudicata con il rito abbreviato, per controbattere alle accuse. L’udienza è fissata per il 22 ottobre, sempre davanti al gup Sergio Tosi.

Intanto, nel corso dell’udienza preliminare odierna, si sono costituiti parte civile, i genitori di tre bambini, attraverso gli avvocati Fabio Ruberto e Luca Puce.

L’inchiesta è a firma del sostituto procuratore Giovanna Cannarile. Nell’avviso di conclusione delle indagini preliminari compaiono i nominativi di due insegnanti del Sud Salento. Si tratta di una 57enne, accusata di maltrattamenti. E poi, risulta indagata per abuso dei mezzi di correzione, anche una maestra di 44 anni.

Le indagini sono state condotte dagli agenti della Squadra Mobile del Commissariato di Taurisano, dopo la denuncia sporta dai genitori delle presunte vittime. I fatti contestati alla 57enne, si sarebbero verificati tra il 2017 ed il marzo del 2019, all’interno di una classe di quinta elementare e sono tre gli scolari che risultano parti offese nel procedimento.

In un’occasione la maestra, in preda all’ira, avrebbe tolto la sedia su cui sedeva uno studente, facendolo cadere per terra. Questi, terrorizzato, sarebbe fuggito da scuola. E poi, sono contestate le minacce rivolte ad un altro bambino, di cacciarlo dall’aula e chiamare i carabinieri, perché disturbava, parlando con un compagno di classe. Infine, un terzo alunno sarebbe stato tirato per le orecchie ed i capelli, colpito con pizzicotti sulla testa e spinto contro il banco. Lo scolaro, come altri compagni, sarebbe stato costretto a cambiare scuola.

La maestra 43enne, invece, nei mesi di marzo del 2019, avrebbe spaventato gli studenti, sbattendo sulla cattedra un’asta di legno ed un rotolo di nastro adesivo. E ancora, avrebbe spaventato uno scolaro, definendolo davanti ai compagni “stupido”, “scostumato” e “di poca intelligenza”. E rivolgendosi all’intera classe, avrebbe sostenuto che i genitori non erano capaci di insegnare l’educazione.



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