Sei salentini rischiano di finire sotto processo con l’accusa di aver raggirato un imprenditore barese, con la complicità di alcuni soggetti campani, sottraendogli oltre 268mila euro dal conto corrente per poi reinvestire il denaro nell’acquisto di Rolex.
L’udienza preliminare è fissata per il 6 maggio dinanzi al gip del Tribunale di Napoli Nicoletta Campanaro, che dovrà pronunciarsi sulla richiesta di rinvio a giudizio per complessivi 17 imputati, avanzata dal sostituto procuratore Claudio Orazio Onorati.
Rischiano di finire sotto processo: A. C., 56enne residente a Sanarica; A.E. F., 69enne residente a Lecce; I.G., 49enne residente a Galatina; M. V., 50enne, residente a Lecce; D. F., 66enne di Lecce e D. T., 51enne di Galatina.
I 17 imputati rispondono a vario titolo delle ipotesi di reato di: frode, sostituzione di persona, riciclaggio e autoriciclaggio.
Il collegio difensivo è composto, tra gli altri, dagli avvocati Donato Mellone, Umberto Leo e Salvatore Corrado.
Le indagini coordinate dalla Guardia di finanza di Bari, presero il via dopo che il titolare e la legale rappresentante di una ditta di autotrasporti denunciarono un ammanco sul conto corrente della società di circa 268mila euro. I fatti si sarebbero verificati nel capoluogo pugliese tra il 18 ed il 30 gennaio 2018. In base alla ricostruzione degli investigatori, uno degli imputati si recò presso la filiale barese della banca Bnl, con falsi documenti. E attraverso l’utilizzo di credenziali del servizio di home banking, convinse i funzionari dell’istituto di credito a consegnargli l’ingente somma. Il denaro, tramite bonifici, venne diviso con i complici. In seguito, sempre in base alla tesi accusatoria, i soldi prelevati con l’inganno, furono reinvestiti in attività economiche o nell’acquisto di Rolex, al fine di nascondere la provenienza illecita.
Tali accuse verranno vagliate dal giudice nel corso dell’udienza preliminare.