Rubata in chiesa a Galatone nel 1981, i Carabinieri di Udine trovano la statua e la restituiscono

Era stata sottratta dalla Chiesa della Collegiata di Santa Maria Assunta. Il 14 dicembre durante la messa officiata dal Vescovo della Diocesi Nardò-Gallipoli, verrà restituita.

Era stata rubata quasi quaranta anni fa in una chiesa di Galatone ma, al termine delle investigazioni da parte Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale di Udine, è stata ritrovata e tra qualche giorno verrà restituita e riposizionata nel luogo di culto.

Nella giornata del 14 dicembre 2019, alle ore 18.00, a Galatone, presso la Chiesa della Collegiata di Santa Maria Assunta, nel corso della Santa Messa officiata da S.E. Mons. Fernando Filograna, Vescovo della Diocesi di Nardò-Gallipoli, il Maggiore Lorenzo Pella, Comandante del Nucleo Carabinieri Tutela del Patrimonio Culturale di Udine, alla presenza del Sindaco, Flavio Filoni, del Comandante Provinciale dei Carabinieri di Lecce, Colonnello Paolo Dembech, del Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Brindisi, Lecce e Taranto, Maria Piccarreta, restituirà al Referente per l’Arte Sacra della Diocesi, Monsignor Giuliano Santantonio e alla comunità di fedeli, una statua lignea policroma, comprensiva di reliquia al petto, raffigurante San Vito, risalente al XVII secolo, sottratta da ignoti nel 1981 e posta in vendita da un privato presso una casa d’aste in Lussemburgo.

La statua rubata

La messa in vendita del manufatto è stata accertata dai militari del reparto dell’Arma dei Carabinieri, specializzato nel contrasto dei reati commessi ai danni del patrimonio culturale nazionale, nel corso di una serie di attività di monitoraggio dei siti web che trattano la compravendita di oggetti d’arte.

Le verifiche e gli approfondimenti che ne sono seguiti, anche attraverso il raffronto tra le fotografie della statua raffigurante San Vito tratte dal sito web e i relativi dati descrittivi (in particolare uno stemma che rimandava al Vescovado di Nardò), con quelli già presenti nel Bollettino delle Ricerche TPC, nella Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti gestita dal Comando Carabinieri Tutela del Patrimonio Culturale, oltre nel database corrispondente di Interpol denominato Psyche, hanno consentito di verificare la perfetta corrispondenza tra la statua presentata alla vendita in Lussemburgo e quella sottratta a Galatone nel 1981.

Lo stemma del Vescovato di Nardò

L’opera, risalente ad epoca rinascimentale, in ottime condizioni di conservazione, del valore di 30.000 euro, era stata posta in vendita da un cittadino lussemburghese ignaro della provenienza illecita del bene.

I risultati degli accertamenti svolti sono statie tempestivamente comunicati alla Procura della Repubblica di Lecce che, in regime di rogatoria, attraverso l’emanazione di un Ordine Europeo di Indagine all’omologo lussemburghese disposto dalla titolare delle indagini, Paola Guglielmi, ha ottenuto il sequestro dell’opera che è stata recentemente recuperata e rimpatriata dai Carabinieri del Nucleo TPC di Udine.

L’evento testimonia, ancora una volta, come il costante monitoraggio del mercato di oggetti di antiquariato on line, unito alla perseveranza dimostrata dai militari del Reparto specializzato dell’Arma, ha permesso, anche a distanza di molti anni, il ritorno a casa, reinserendola nel contesto che è proprio di un’opera che costituisce la memoria storica salentina e della sua comunità di fedeli.



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