Ritrovato a Otranto il 43enne sloveno scomparso

Alla vista dei poliziotti, l’uomo si è barricato nel suo furgone. Dopo più di due ore di tentativi di mediazione, gli uomini in divisa hanno forzato l’entrata del veicolo, salvandolo.

Sono state settimane di ansia e di paura per la famiglia di un 43enne sloveno, scomparso nel nulla il 12 settembre, ma le ricerche, scattate dopo la denuncia, si sono concluse con un sospiro di sollievo. Gli uomini in divisa lo hanno cercato a lungo, partendo dal racconto della famiglia, che aveva riferito alla polizia slovena di aver sentito l’ultima volta il 43enne a fine agosto. Sono state quelle chiamate fino al 31 agosto a dare una chiave da cui partire. Il telefono, infatti, agganciava le celle telefoniche di Taranto, dove la persona scomparsa aveva riferito di doversi recare per lavoro. A quel punto, la Squadra Mobile della città jonica ha cercato conferme: effettivamente il segnale del telefono dell’uomo dava riscontro sino all’ 8 settembre 2023. Non solo, il 23 settembre 2023, gli agenti della Squadra Mobile di Taranto hanno notato un pagamento con la carta di credito dello sloveno in un discount di Otranto. Informato il personale del locale Commissariato, i poliziotti sono andati alla ricerca delle immagini sistema di sorveglianza di quel giorno, ma nelle riprese non avevano immortalato nessuno con le caratteristiche indicate. Gli accertamenti all’istituto bancario, per avere un’idea più chiara, hanno accertato che la transizione era stata effettuata il giorno prima, con la valuta il giorno successivo. Effettivamente, visionando le riprese del 22 settembre, si individuava la persona scomparsa.

Il giorno dopo, il 27, le volanti hanno rintracciato il furgone con lo straniero a bordo. Alla vista dei poliziotti, però, l’uomo si è barricato all’interno.

I poliziotti, dopo più di due ore di tentativi di mediazione, per il timore che potesse commettere gesti autolesionistici, forzavano l’entrata del veicolo rinvenendo i documenti che ne confermavano l’identità.

L’uomo si trovava in uno stato di semi coscienza e si rifiutava di parlare sia con gli operatori che con il personale sanitario del 118 intervenuto sul posto.
A quel punto è stato accompagnato presso l’ospedale di Scorrano, dove è stato ricoverato in osservazione.